SILVIA BARDI
Cronaca

Seminario e spettacolo con Vacis: "Riparto dal libro Cuore"

L'attore regista e drammaturgo per tre giorni ad Arezzo. In scena "L'amore per l'educazione" al teatro Pietro Aretino. Incontri con i ragazzi delle scuole nella giornata Oxfam. Seminario sulla consapevolezza al teatro Virginian

Gabriele Vacis

Arezzo 28 ottobre 2021 - Chi ricorda il libro Cuore? Chissà quanti fra i giovani lo avranno letto. Il capolavoro di Edmondo De Amicis “Cuore”, romanzo diaristico dalla forte matrice pedagogica, che celebra l’unione sociale e i valori del Risorgimento, già nel 1923 era stata ristampato in quarantuno  edizioni e diciotto lingue e aveva venduto un milione di copie. Un’opera senza tempo che riporta al centro il tema della “scuola”,  dell’educazione, delle relazioni, dei comportamenti fra bene e male.

Un testo che il regista, attore e drammaturgo Gabriele Vacis ha scelto per una serie di incontri e lezioni con gli studenti delle medie e dei licei sul tema della relazione, della consapevolezza do se, dell’educazione,  dell’accettazione di sé stessi, in una fase molto delicata dello sviluppo come l’adolescenza. Da qui lo spettacolo “L’ amore per l’educazione” a ingresso gratuito, venerdì  29 ottobre alle 21 al teatro Pietro Aretino di Arezzo, realizzato grazie al contributo del Circolo dei Lettori di Torino, partner del progetto “Bella presenza”, sarà preceduto dall’incontro di Vacis con gli alunni e i docenti delle scuole Severi e Vasari di Arezzo per la raccolta di video-colloqui che avranno al centro il racconto di esperienze ed emozioni e che saranno parte di un docu-film che sarà diffuso nei prossimi mesi in tutta Italia. Giornata promossa da Oxfam Italia e Comune su “I patti educativi di comunità: esperienze a confronto”

L’INTERVISTA A GABRIELE VACIS

Ed è lo stesso Vacis a spiegare gli obiettivi di questo tour.

“Incontro i ragazzi, faccio domande, raccolgo storie, ci interroghiamo sul concetto di presenza.  Prima del lockdown non se ne parlava, credevamo non ce ne fosse bisogno, ora invece dobbiamo ragionare se essere presenti a scuola con  il corpo è anche essere presenti con la mente. Un tema di una profondità e di un impegno pazzesco. Un passaggio che porta alla consapevolezza do sè, a una diversa partecipazione. E si scopre quello che più è mancato ai ragazzi, ritrovarsi nei bus per  andare a scuola e all’ora dell’intervallo, cioè socializzare. Da tutte queste storie realizzeremo un docu-film che sarà diffuso nei prossimi mesi in tutta Italia”.

Perché la scelta del libro Cuore?

“Abbiamo vissuto  anni di negazione dei buoni sentimenti che ha generato una sorta di proliferazione di cattivi sentimenti. Cuore può oggi essere considerato mieloso, ma c’è anche l’atteggiamento opposto, come trasformare il cattivo Franti in un eroe. E se vediamo a una esaltazione insopportabile dei cattivi, allora ripartiamo da un libro e dalla scuola per riguardare in faccia il bene”.

Lo spettacolo infatti si intitola “L’ amore per l’educazione”.

“E’ la  traduzione in cinese di ‘Cuore’, da loro molto popolare. Ma cuore per loro non è il sentimento ma  il muscolo cardiaco. Per questi lo hanno tradotto in  ‘L’amore per l’educazione’”.

Terrà anche un laboratorio aperto al pubblico al Virginian sabato e domenica.

“Il  teatro è importate, lo sarà sempre di più e avrà sempre meno a che fare con l’intrattenimento. Per quest’ultimo abbiamo Netflix. Il teatro ha quello che gli strumenti tecnologici non possono dare: la presenza e il rapporto con gli altri. Tornare a teatro o al cinema dopo il Covid ha il sapore di un gesto antico, si va a teatro per fare e condividere una esperienza. La sua mancanza ci ha fatto capire la sua necessità”.

IL METODO SCHIERA 

L’Istituto di Pratiche teatrali per la cura della persona nasce nel marzo 2017 dalle esperienze di Gabriele Vacis, Roberto Tarasco, Antonia Spaliviero e dal vasto gruppo di collaboratori che li hanno seguiti in questi anni. Da qui le varie edizioni di “Schiera”, metodo di allenamento all’attenzione, dalle pratiche con i disabili fisici e psichici fino al progetto “Cerchiamo bellezza” ideato da Antonia Spaliviero e realizzato con la presidenza del Consiglio dei ministri dipartimento della gioventù, Regione Piemonte e Teatro Stabile di Torino, considerato dal Mibact progetto pilota a livello nazionale fondato da Gabriele Vacis, Roberto Tarasco e Barbara Bonriposi. Il metodo di apprendimento applicato si fonda sull‟esercizio costante e rigoroso della consapevolezza (awareness) e  dell'attenzione, tramite la pratica dell‟azione fisica, vocale e della narrazione e sulla pratica della Schiera, uno strumento articolato di costruzione della propria presenza e un modo di riflettere sullo spazio e sulle relazioni. 

LA GIORNATA OXFAM 

Ma domani  29 ottobre al Teatro Pietro Aretino ci saranno anche altri eventi promossi da Oxfam Italia, con il patrocinio del Comune di Arezzo e della Fondazione Cultura. Appuntamento alle 15,30 con l’incontro “I patti educativi di comunità: esperienze a confronto”. Tra gli ospiti il direttore di Oxfam Roberto Barbieri, l’assessore alle politiche sociali del Comune di Arezzo Lucia Tanti, l’assessore all’educazione del Comune di Firenze Sara Funaro e Simona Rotondi, vicecoordinatore attività Istituzionali di Impresa Sociale “Con i bambini”,  la dirigente scolastica ed ex assessore del Comune di Napoli  Anna Maria Palmieri, Daniela Pampaloni  responsabile nazionale della Rete “Scuole senza zaino”, Jose Rita Mangione di Indire, Claudia Mandrile di Fondazione Compagnia di San Paolo e Andrea Morniroli della Cooperativa Dedalus di Napoli (capofila nazionale del progetto “Bella Presenza”). 

Alle 21 in scena lo spettacolo “L’amore per l’educazione” scritto e interpretato dall’attore e regista Gabriele Vacis nell’ambito del progetto “Bella Presenza”, selezionato da “Con i bambini”, nell’ambito del Fondo per il contrasto alla povertà educativa. Un intervento che ad Arezzo sta sostenendo oltre cinquecento  studenti delle scuole primarie e secondarie, tra cui alcuni dei ragazzi afgani da poco accolti in città. indietro e rendendo i contesti scolastici sempre più inclusivi.  In un contesto toscano, che pur a fronte un dato di dispersione scolastica dell’11,7% (migliore della media nazionale), rischia inevitabilmente di aver subito gli effetti dell’ultimo difficilissimo periodo sui singoli territori. 

A FIANCO DEI RIFUGIATI AFGHANI 

Grazie a questi progetti, nelle prossime settimane centinaia di studenti degli Istituti Severi, IV Novembre, Vasari, Itis, del Liceo Scientifico e dell’Istituto d’Arte saranno coinvolti in percorsi di orientamento al mondo del lavoro o di prosecuzione degli studi, laboratori artistici e multimediali, percorsi di didattica inclusiva e di recupero della socialità, di educazione alla cittadinanza e partecipazione giovanile, sull’etica e le professioni del futuro nell’era digitale e dei social network. Un’attenzione particolare andrà anche a coloro che dopo l’esperienza della pandemia sono rimasti più indietro con interventi mirati al recupero delle competenze scolastiche attraverso laboratori di doposcuola pomeridiani e percorsi di presa in carico individualizzata che vedranno coinvolti come tutor studenti stessi delle scuole.

E sono in partenza percorsi di inserimento e insegnamento della lingua italiana rivolti ai bambini stranieri e in particolare con i ragazzi afghani appena arrivati nelle scuole aretine. I docenti saranno infatti affiancati dai mediatori culturali di Oxfam che lavoreranno con i ragazzi per integrare la normale didattica attraverso metodologie innovative e di educazione non formale, per coinvolgerli, rimotivarli allo studio e sostenerne il recupero psicologico. Un’iniziativa realizzata insieme alla Fraternita dei Laici e all’associazione I Care. 

SEMINARIO AL VIRGINIAN

Ma l’impegno aretino per il regista non finisce qui. Sabato e domenica sarà al teatro Virginian ospite de La Filostoccola  Teatro Virginian per il seminario “Stare: la consapevolezza in scena e nel quotidiano” aperto a tutta la cittadinanza e basato su un metodo pratico e profondamente innovativo che mira ad accendere un focus sull’importanza del teatro inclusivo inteso come opportunità di integrazione, coesione e condivisione, e si rivolge a tutti coloro che, trovandosi a lavorare a contatto con gruppi di persone, scelgono di utilizzare lo strumento del teatro non soltanto in chiave artistica, ma anche in ambito sociale. Un seminario che si articolerà in tre sezioni che prenderanno rispettivamente in esame il corpo, la voce e la narrazione portando a riflettere sul concetto di spazio e sulle relazione. Fondamentale sarà, infatti, l’esercizio della schiera, ideato da Vacis come pratica squisitamente teatrale e, successivamente, adottato anche in altri ambiti di lavoro. Lavori sabato 30 ottobre dalle 15 alle 21,  domenica 31 ottobre dalle 10 alle 16. Iscrizioni e informazioni  www.lafilostoccola.it , telefono 334 3385046.