Sedici anni senza Fabrizio Meoni Il ricordo davanti alla sua statua

Il sindaco Agnelli insieme al figlio Gioele hanno deposto un mazzo di fiori "Sarà sempre il tuo giorno"

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Il giorno di Fabrizio Meoni. Un giorno dedicato al "leone" della Dakar, entrato nell’Olimpo dei grandi del motociclismo, nel sedicesimo anniversario della morte. Era l’11 gennaio 2005 e quella data resta incancellabile per i castiglionesi rimasti scioccati dalla notizia del tragico incidente in Mauritania, undicesima tappa della gara che avrebbe dovuto essere l’ultima della sua carriera. La memoria di Meoni è custodita con molta cura e non passa mese in cui gruppi o singoli motociclisti arrivano da tutt’Italia per sostare davanti alla statua. "Da 16 anni non corri più sulla terra, ma non hai mai smesso di volare tra i cuori della gente. Non è l’unico modo che abbiamo per ricordarti, ma quello di oggi è e resterà per sempre il tuo giorno", ha commentato il sindaco Mario Agnelli che con il figlio del campione, Gioele Meoni, ha deposto un mazzo di fiori ai piedi della scultura.

Nella chiesa del Rivaio è stata celebrata una messa in suffragio e ricordato l’uomo, impegnato in missioni umanitarie in Africa con l’amico di sempre, padre Arturo Buresti. Un impegno che prosegue nell’opera della Fondazione "Fabrizio Meoni" Onlus: "Una ricorrenza che fa sempre riflettere sugli ideali del nostro grande campione e su come proseguire il lavoro in Africa", spiegano i promotori del sodalizio che nel 2020 ha completato molti progetti e apre il 2021 con una serie di interventi sulle scuole in Senegal.