A giudicare dalla carta di identità potevano essere gli ultimi colpi prima di ritirarsi per ragioni d’età dopo oltre mezzo secolo di onorata, si fa per dire, carriera criminale. A capo della gang c’è una figura di spicco della criminalità romana: il Tedesco che proprio in città conobbe per la prima volta le patrie galere dopo un colpo datato 1971. All’anagrafe si chiama Italo De Witt è padre del narcotrafficante Claudio De Witt (buon sangue non mente...) e protagonista in passato di colpi epici che lo hanno reso un mito. La banda del buco sognava l’ultimo colpo prima della pensione ma sono arrivate prima le manette ora deve rispondere di una lista di reati lunga qualche pagina.
CronacaSe le manette arrivano prima della pensione