Scortecci, perché l’addio a Coingas "Ho salvato l’azienda nella burrasca"

L’amministratore: "Ottimi risultati nonostante l’inchiesta. Sono un tecnico: ora servono scelte politiche"

Scortecci, perché l’addio a Coingas  "Ho salvato l’azienda nella burrasca"

Scortecci, perché l’addio a Coingas "Ho salvato l’azienda nella burrasca"

di Lucia Bigozzi

Il giorno dopo è fatto di bilanci, commenti e prospettive. Franco Scortecci lascia il timone di Coingas ma per lui potrebbero aprirsi le porte di una delle società nella galassia di Estra. Del resto i numeri di quattro anni da amministratore descrivono lo standing da imprenditore come rilevano il sindaco Ghinelli ("Scortecci ha gestito la società in maniera esemplare") e Francesco Macrì che esprime "dispiacere per le dimissioni" e rileva come abbia "saputo lavorare in un contesto difficile, rianimando e riordinando l’azienda, tracciandone una prospettiva che potremo cogliere nel prossimo futuro". La proiezione rimanda a progetti d’avanguardia nel campo delle energie rinnovabili e Macrì lo lascia intendere: " Come ha precisato il sindaco Ghinelli sono certo che potremo valorizzare la sua esperienza in ulteriori contesti societari non meno importanti e prestigiosi".

Scortecci, quale bilancio?

"Sono entrato nel 2019 e mi sono trovato in una situazione precaria e difficile, ereditata dal predecessore: non c’erano archivio e procedure, ho dovuto ricostruire tutto in completa solitudine, anche perchè con un processo in corso l’indipendenza della società andava palesata. Poi mi sono trovato coinvolto, mio malgrado, in una vicenda giudiziaria chiusa con la mia assoluzione e le motivazioni della sentenza appena uscite".

Il risultato di cui va fiero?

"L’approvazione all’unanimità del bilancio, chiuso in attivo, a prescindere dai dividendi di Estra. Un riconoscimento del ruolo di amministratore equidistante dalla politica. Ho portato risorse importanti che i Comuni non avevano mai visto. Ho predisposto per chi mi succederà, la possibilità di mettere a dividendi un altro milione di euro recuperato dalle riserve con l’invito, nella piena autonomia dei Comuni, di destinarlo a iniziative sociali di sostegno a famiglie in difficoltà per l’aumento delle bollette di luce e gas".

Perché si è dimesso?

"È la fine di un ciclo nel quale ho messo l’anima. Ho risollevato l’azienda e tenuto la barra dritta; ora si va verso un periodo in cui Coingas sarà chiamata a fare scelte politiche di livello regionale, ovvero la Multiutility. Non ho tessere di partito, ho sostenuto la lista civica di Ghinelli da tecnico. Ora l’azienda dovrà fare scelte che esulano dal ruolo di amministratore e per me è arrivato il momento di lasciare".

Prospettive?

"L’unica speranza è poter continuare a lavorare al progetto che ho costruito in questi anni".

Di che si tratta?

"Ho concretizzato il rapporto con Enea. Ad Arezzo la sede Coingas-Estra è stata scelta proprio da Enea con l’università di ingegneria di Firenze per sperimentare e verificare per conto del ministero e attraverso tre dottorati di ricerca, l’idoneità delle reti di distribuzione all’utilizzo di idrogeno miscelato a metano. In questo progetto ho coinvolto anche il sistema della formazione, ad esempio il Margaritone di Arezzo e l’istituto Fermi di Bibbiena. Il mio desiderio sarebbe arrivare a un’intesa con l’Ufficio scolastico regionale per far seguire le fasi di questa sperimentazione ai ragazzi di terza media, chiamati a scegliere il percorso di studio".

Per quale motivo?

"Per far capire loro che oltre ai licei ci sono altre opportunità che aprono spazi occupazionali nel comparto energetico e ambientale, in forte espansione ma penso anche alla novità dell’agrovoltaico, concetto nuovo di energie rinnovabili con il fotovoltaico per le aziende agricole. Il rapporto che ho costruito con Enea può creare prospettive nuove con ricadute di sviluppo e posti di lavoro in città e nel resto della provincia".