
È rimasto un mese nell’abitazione senza poter frequentare il centro diurno. Da oggi grazie ai volontari potrà tornare a fare la vita di prima. Gli scenari. .
"Da oggi si godrà la libertà ritrovata, se pur parziale. Mentre aspettiamo la risoluzione del problema". Con queste parole, Diana racconta l’inizio di un nuovo capitolo per suo fratello Marius, 34 anni, invalido al 100%, rimasto bloccato in casa per quasi un mese a causa dell’ascensore guasto del palazzo popolare di piazza San Gemignano, ad Arezzo. Era il 5 giugno quando l’ascensore dello stabile gestito da Arezzo Casa ha smesso di funzionare. Marius, che si muove su una carrozzina, non ha più potuto scendere le scale per raggiungere il centro diurno che frequentava ogni giorno, unico momento di socialità, svago e stimolo fuori dalle mura domestiche. "In casa con lui ci siamo io, nostra madre e mia figlia di un anno e mezzo — racconta Diana — e vivere tutti insieme questa situazione di reclusione forzata stava diventando insostenibile. Con il caldo e la noia, lui si stava spegnendo. Non poter vedere il Saracino in piazza è stato un duro colpo". Arezzo Casa, attraverso il direttore Fabrizio Raffaelli, conferma di aver fatto il possibile, come si spiega nell’articolo in basso: "Abbiamo attivato ogni procedura e fatto pressione sulla ditta incaricata della manutenzione, ma da giorni non rispondono più né al telefono né alle mail. Li abbiamo diffidati formalmente, ma siamo in attesa di una risposta". Nel frattempo, però, è arrivata una notizia che ha cambiato le giornate della famiglia. La Croce Rossa di Arezzo si è attivata e ha garantito il trasporto quotidiano di Marius. Da oggi, ogni mattina un equipaggio salirà al secondo piano per aiutarlo a scendere e lo accompagnerà al centro diurno. La sera, stesso percorso al contrario. "È uno scampolo di normalità, una boccata d’ossigeno per lui e per noi", dice Diana con voce emozionata. "Speriamo solo che la soluzione definitiva non si faccia attendere troppo. La speranza è che a settembre possa tornare in piazza per vedere la Giostra". Il caso di Marius ha commosso la città e acceso i riflettori sul tema dell’accessibilità e della manutenzione delle case popolari. Una vicenda che racconta, ancora una volta, come la disabilità non sia solo una condizione personale, ma anche una questione sociale.