
Il presidente della Provincia Alessandro Polcri con il prefetto Clemente Di Nuzzo durante l’incontro di ieri mattina
di Serena Convertino AREZZO Nuova settimana, nuovi inizi. Dopo l’incontro di oggi con il Prefetto Clemente Di Nuzzo, il Presidente della Provincia Alessandro Polcri punta a sciogliere l’impasse dell’ente a sua guida con una nuova convocazione del consiglio, a cui si penserà, dice, da lunedì. Tutto fermo fino alla nuova settimana, dunque, che porterà con sé un grande nodo da sciogliere: quello dello stallo dell’ente provinciale su cui pende ancora l’approvazione del rendiconto. Mercoledì scorso, nella seduta di voto convocata per ratificare il documento, in aula erano presenti quattro consiglieri del Centrosinistra per Arezzo e Marta Mancianti di Patto Civico. Assenti tutti i consiglieri del centrodestra: tanto quanto è bastato a far saltare la seduta di voto.
Dopo l’adozione del documento in prima battuta e la discussione dell’Assemblea dei Sindaci, la mancanza del numero legale ha infatti impedito l’approvazione definitiva del bilancio, ormai fuori tempo massimo dal 30 aprile. Un ritardo che preoccupa i sindacati e blocca l’ente provinciale. "Concorderemo una data- spiega il presidente Polcri- confido nella collaborazione dei consiglieri. Nessuno ha interesse che la macchina amministrativa si blocchi, ma finché il voto resta impiccato, abbiamo un problema". Un problema che, secondo il presidente, ha dei risvolti etici- ma anche politici- da non trascurare: "La mancata approvazione sarebbe un inadempimento del ruolo d’ufficio per cui i consiglieri hanno ricevuto un mandato. Non presentarsi al voto è un fatto grave di cui rendere conto agli elettori".
Sul prossimo round del rendiconto, a cui il presidente dice di guardare con fiducia, aleggerebbero infatti gli interessi politici e di partito in vista delle elezioni regionali sempre più vicine. "Fino ad adesso abbiamo approvato varie pratiche una dopo l’altra- sottolinea Polcri-. Come mai ora si sceglie di disertare il voto sul bilancio? Non escludo si tratti di tensioni legate alla campagna elettorale regionale". Da qui l’affondo: "Nessun partito farebbe una bella figura a mandare alle regionali un ente impiccato. Come ci si può presentare agli elettori sapendo di non aver svolto il proprio dovere istituzionale?". Un nodo, quello delle regionali, da sciogliere per Polcri stesso, che in una nota diffusa in giornata smentisce di avere intenzione di candidarsi: "Colgo l’occasione - avendo già informato anche il Prefetto - per chiarire ai Consiglieri che le notizie diffuse a mezzo stampa circa una mia presunta candidatura al Consiglio Regionale sono prive di fondamento e non supportate da alcuna mia dichiarazione. Ritenevo doveroso fare chiarezza, per evitare equivoci e allentare eventuali tensioni interne al Consiglio Provinciale, ribadendo che non ho alcuna intenzione di candidarmi, né tale possibilità rientra nella mia agenda politica". In attesa che suoni il ’gong’.