GAIA PAPI
Cronaca

Schianto in monopattino Giovane contro auto Appello di Poponcini: "Servono norme chiare"

Il ferito non è grave. Il comandante della municipale analizza il fenomeno

Schianto in monopattino  Giovane contro auto  Appello di Poponcini:  "Servono norme chiare"
Schianto in monopattino Giovane contro auto Appello di Poponcini: "Servono norme chiare"

di Gaia Papi

Scontro tra un’auto e un monopattino ieri mattina in via Calamandrei. Nell’incidente è rimasto ferito un 27enne a bordo delle due mini-ruote, è stato trasportato al pronto soccorso del San Donato in codice giallo. Hanno avuto il loro exploit sul mercato, e sulle strade, durante la pandemia, e adesso in quelle stesse strade sfrecciano, si spostano con molta disinvoltura e velocità tra i pedoni come tra le automobili, e spesso con passeggero a bordo. Senza parlare dei loro parcheggi selvaggi, ormai si trovano veramente ovunque. Verde chiaro e snelli, sembrano quasi un gioco, ma i monopattini elettrici, che rapidamente hanno letteralmente invaso Arezzo, possono essere anche pericolosi. Quello di ieri è il primo incidente in città tra un monopattino e un’auto. Ad ottobre 2022 un 23enne rimase ferito a Castiglion Fiorentino ed è del giugno 2021 la prima tragedia ad Arezzo. Quella in cui morì Remo Lucci. Aveva provato il monopattino elettrico nel piazzale della sua autocarrozzeria e lì era avvenuta improvvisa una brutta caduta. Era morto dopo alcuni giorni di ricovero in seguito alle serie conseguenze dell’incidente. I dati in Italia contano oltre 2000 feriti l’anno tra i conducenti delle miniruote elettriche, dati che fortunatamente sono lontani da quelli aretini.

"Ma non siamo in presenza di una legislatura che consenta un uso sereno del mezzo" spiega il comandante della polizia municipale, Aldo Poponcini. "Le pecche più grandi? Il non obbligo del casco, quello del catarifrangente, la mancanza di assicurazione e dell’identificazione del mezzo" continua. "Su cosa lavorerei subito? Sull’obbligo del casco e sui limiti di velocità".

"A tutto questo si aggiunge il discutibile rispetto delle norme. A partire da quella sulla velocità. Il limite è stabilito a 20 chilometri orari", a febbraio un giovane venne fermato sulla pista ciclabile mentre sfrecciava alla bellezza di 90 chilometri orari. Una scheggia impazzita che, inutile a dirlo, fortunatamente non ha incrociato nessuno nella sua folle corsa. Insomma "Come sempre è l’uso che ne fa del mezzo".