
Scatta lo sciopero generale della sanità. Garantiti solo i servizi minimi essenziali
Contro la "macelleria sociale" nei confronti di lavoratori, precari, disoccupati e pensionati, già duramente colpiti negli ultimi tre anni dagli effetti della pandemia, e per politiche anti-inflazione che blocchino i rincari di beni di prima necessità, bollette, affitti e mutui. Queste, in sintesi, le motivazioni dello sciopero generale indetto, per domani, da diverse anime dei sindacati di base italiani: Cub, Sgb, Si Cobas, Usi-Cit e AdL Varese, annunciato dall’Asl. Sciopero a seguito del quale sono previsti disagi per i servizi che riguardano scuola, sanità e trasporti uniti sotto lo slogan "Adesso basta". Ad aderire anche l’Asl che, In relazione all’adesione degli operatori, informa che potrebbero verificarsi variazioni al normale svolgimento dei servizi al pubblico. L’azienda si scusa per eventuali disagi e ricorda che restano garantiti i servizi essenziali e di emergenza-urgenza.
Come previsto dalla normativa vigente, saranno comunque garantiti tutti i servizi minimi essenziali previsti per il settore della sanità e, per quanto riguarda le attività connesse all’assistenza diretta ai degenti, sarà data priorità alle emergenze e alla cura dei malati più gravi e non dimissibili. A tal proposito ricordiamo che i "servizi minimi essenziali" comprendono il pronto soccorso e servizi afferenti legati a problematiche non-differibili della salute dei cittadini ricoverati (turni dei reparti) e non. Di conseguenza anche il personale tecnico per la preparazione dei pasti e degli altri servizi di base; servizi di assistenza domiciliare; attività di prevenzione urgente (alimenti, bevande, etc..); vigilanza veterinaria; attività di protezione civile; attività connesse funzionalità centrali termoidrauliche e impianti tecnologici.