Il tema dei migranti lo ha messo al centro anche dell’omelia di San Donato: dal suo arrivo rimarca quanto l’accoglienza sia parte integrante del messaggio cristiano. E quindi la sua linea non cambia. La linea del Vescovo Andrea Migliavacca.
"L’accoglienza è al primo posto: e non parlo solo di una porta aperta, pur importante, ma di un’accoglienza adeguata, commisurata alla dignità della persona". Dignità in prospettiva futura. "Perché il secondo obiettivo è quello dell’integrazione".
La chiesa è stata chiamata dal Prefetto al tavolo di emergenza. e non potrebbe essere altrimenti visto che la Caritas è una parte determinante della macchina. "Abbiamo ascoltato la necessità di allargare i binari dell’accoglienza nei prossimi mesi". I famosi trecento arrivi entro l’anno. Quindi? "La prima strada è stata quella di una lettera ai parroci e ai responsabili di centri di accoglienza".
Una lettera chiarissima: firmata dal direttore della Caritas don Giuliano Francioli ma certo studiata insieme al Vescovo.
"La Caritas è stata più volte sollecitata dalla Prefettura ad incrementare i posti di accoglienza per i cittadini richiedenti protezione internazionale. E il Prefetto ha annunciato ai sindaci e agli enti interessati che è impellente reperire in provincia almeno 300 nuovi posti oltre quelli esistenti". Eccolo il famoso calcolo che porterebbe il totale intorno a quota mille.
Ed ecco la richiesta del Vescovo, di fronte ad una vera e propria crisi umanitaria. "La nostra volontà è di dare un segnale di unità della chiesa e pertanto vi invito a segnalare alla Caritas eventuali vostre disponibilità". Con il dettaglio che fa parte della sottolineatura della dignità. "Le soluzioni devono essere a norma ed avere caratteristiche di immediata abitabilità".
La risposta, conferma Andrea, non è mancata. "E’ chiaro che la mobilitazione della Caritas è totale anche in partenza: però dei nuovi posti sono emersi. E soprattutto è emersa la disponibilità anche di nuove parrocchie".
Un elemento che conferma l’ottimismo di Migliavacca. "Non ho visto e non vedo il pericolo razzista nella nostra realtà. Semmai vedo problemi logistici".
Cioè quelli di avere davvero delle strutture nuove da mettere a disposizione. E per questo il suo messaggio è rassicurante. "Nessuno deve dare risposte con forze che non ha: è chiaro che l’accoglienza va misurata alle possibilità reali. Trovo che il Prefetto stia gestendo l’emergenza con grande sensibilità. E che dalla città e dalla provincia, oltre che dalla diocesi, stiano arrivando segnali di accoglienza reali".
Alle spalle ha non solo la giornata della gioventù ma anche il pellegrinaggio in Terra Santa. "Le forze ci sono, lo spirito le consolida: le useremo tutte".
Alberto Pierini