SALVATORE MANNINO
Cronaca

Sansepolcro, Pd & C. tentano la reconquista Una primaria con ruggine nel centrodestra

Un candidato per Lega ed Fi, un altro per Fdi. Centrosinistra unito ma i cinque stelle si presentano da soli con una loro aspirante

di Salvatore Mannino

La politica "rissosa" di Sansepolcro contrapposta alle due coalizioni unite di Montevarchi che si giocano il sindaco già al primo turno. Dalla parti della fu Torre di Berta e del Museo Civico coi capolavori di Piero della Francesca, invece, tutto lascia pensare ci vorrà anche il ballottaggio per dirimere la contesa fra i quattro aspiranti alla successione del civico Mauro Cornioli (troppo civico per qualcuna delle forze politiche da cui era stato sostenuto cinque anni fa in uno storico ribaltone) che non si ripresenta, anche perchè nessuno glielo ha chiesto. Due candidati, dunque, sul fronte di centrodestra che si spacca, uno di centrosinistra e uno (anzi una) per i Cinque Stelle, che qui sono sfuggiti al morso dell’alleanza con Pd e soci.

Un guazzabuglio, insommma, dal quale non a caso si sono tenuti alla larga i leader nazionali. Non si è visto Salvini, Letta non ha lasciato la sua campagna elettorale per le suppletive, collegio che pure non è lontano. Solo l’ex premier Conte ha sfidato piazza Berta per conto dei cinque stelle, che schierano Catia Giorni, impiegata di Aboca Museum, a caccia disperata di voti per reggere il confronto con gli altri tre competitor, Andrea Laurenzi, Pd, già vice di Daniela Frullani, che nel 2016 fu asfaltata da Cornioli, Fabrizio Innocenti, ex assessore del primo sindaco di centrodestra Franco Polcri,appoggiato da Forza Italia e Lega, e Laura Chieli, che Fratelli d’Italia ha voluto a tutti i costi, anche al prezzo di rompere con il resto della coalizione. Un modo per mostrare i muscoli, come a Massarosa, in Versilia. Gli strateghi di Giorgia Meloni si sentono forti e sono pronti al braccio di ferro per distinguersi, in parallelo con la leader nazionale che fa l’opposizione a Draghi, mentre Lega e Fi sono dentro il governo.

La frattura è profonda, almeno a giudicare dalle dichiarazioni con cui Fdi ha bollato Innocenti: "Proveniente dalla stessa area grigia di Mauro Cornioli". E non era certo il modo per fare un complimento. In apparenza, dunque, il primo turno potrebbe sembrare una primaria fra i due candidati del centrodestra: chi perde appoggia l’altro al secondo. Ma si sa come finiscono queste storie. Qualche ruggine rimane quasi sempre.

Dire che a Sansepolcro, una lunga storia di sinistra ma più volte interrotta in tempi recenti, il centrodestra ha gonfiato i muscoli sia alle politiche che poi alle Europee, con risultati vicini e oltre il 50 per cento. La coalizione insomma partirebbe da una base forte, poi bisognerà vedere se il voto d’opinione resiste in una competizione amministrativa come questa, dove contano i legami personali, l’appeal degli aspiranti, la forza degli apparati.

E’ su questo appunto che può far leva Laurenzi, che il centrosinistra è riuscito a portarlo unito all’appuntamento, dai renziani fino a Rifondazione. Certo, l’eredità che si porta dietro non è di quelle che facciano invidia: cinque anni fa l’uscente Frullani fu quasi travolta da Cornioli che coalizzò tutti gli scontenti, in un effetto band-wagoning che andava dalla destra pura fino all’estrema sinistra. Se non finisce al primo turno, il candidato Pd potrebbe contare sulla trasfusione dei voti a cinque stelle di Catia Giorni, almeno se quegli elettori non preferiranno starsene a casa. Per il centrosinistra sarebbe fondamentale la reconquista di almeno uno dei due grandi Comuni (l’altro è Montevarchi) che nel 2016 ne sancirono la rotta. Nel centrodestra c’è meno ansia: Cornioli, che pure la coalizione sostenne cinque anni fa, non è mai stato considerato un uomo d’area a tutti gli effetti.