"Saldi in calo del 10% rispetto all’anno scorso"

I saldi invernali del 2023 hanno registrato un calo delle vendite dell'abbigliamento del 10% rispetto all'anno precedente, a causa delle temperature miti e del potere di acquisto inferiore dei consumatori. Questo trend si aggiunge al calo complessivo dei saldi invernali degli ultimi anni. Nonostante gli sconti fino al 50-60%, le vendite non sono state particolarmente elevate. Al contrario, le vendite della collezione primavera-estate sono già iniziate, poiché le persone preferiscono acquistare capi leggeri a prezzo pieno durante le temperature miti.

"Saldi in calo del 10% rispetto all’anno scorso"

"Saldi in calo del 10% rispetto all’anno scorso"

Giusto un’impennata di vendite in questi ultimi giorni ma non si può di certo tracciare un bilancio positivo sui saldi invernali cui tutti i commercianti riponevano grandi speranze per poter svuotare i propri magazzini. A causa delle temperature miti, e di un potere di acquisto inferiore rispetto alle passate annate, si è registrato un calo delle vendite dell’abbigliamento quantificabile in un 10% rispetto al 2022. Un dato che va ad aggiungersi con quanto già accaduto sotto le festività natalizie, dove se si escludono proprio gli ultimi giorni utili si è andati avanti con un passo piuttosto a rilento paragonando il tutto con quanto successo negli anni passati. Non è, per certi versi, una novità perché secondo le stime dell’ufficio studi di confcommercio il valore complessivo dei saldi invernali dal 2014 a oggi è calato di quasi 1 miliardo di euro. Tante, come detto, le cause che hanno portato il consumatore a non spendere come una volta ed anche Paolo Mantovani, imprenditore sangiovannese e presidente della nuova delegazione Confcommercio Valdarno Nord, è sorpreso ma fino a un certo punto per quanto potuto notare in queste ultime stagioni soprattutto in periodo di saldi: "E’ oltre un mese che sono partiti i saldi - afferma - e soltanto negli ultimi giorni si è registrata un’impennata di vendite magari perché rispetto ad alcune settimane fa il freddo ha fatto capolino e la gente, a quel punto, ne ha approfittato per comprarsi un capo nuovo e risparmiare diversi soldi rispetto al prezzo di inizio vendita.

Ma non è che abbiamo svuotato il magazzino, abbiamo ancora del materiale e tutti confidiamo di poterlo vendere". Da un 30% in meno rispetto al prezzo iniziale ad inizio saldi si è, ora, passati anche ad un 50-60% di sconto ciononostante le file davanti ai negozi sono solo un lontano ricordo: "No, non le abbiamo certo avute. Il potere di acquisto è calato nei consumatori nel corso degli anni e chiaramente anche il Valdarno ne sta risentendo, nell’ordine di un 10% in meno rispetto al 2022.

Sinceramente ci sono delle offerte molto interessanti, qualcosa come ho detto si sta muovendo in questi giorni e speriamo possa proseguire così". Di contro, però, sono già partite le vendite della collezione primavera - estate: "Proprio perché ci sono temperature miti la gente, magari, preferisce acquistare a prezzo pieno un capo primaverile che un altro invernale con un notevole sconto. Con 16-18° pomeridiani si può tranquillamente andare in giro vestiti molto più leggeri, ecco perché c’è stata una frenata piuttosto importante. E’ tutto così diverso rispetto agli anni scorsi".

Massimo Bagiardi