Non è solo l’emblema di un quartiere della Giostra e il nome della strada dove fu ritrovata nel 1553, sotto le mura di San Lorentino. Chimera si chiamano piccoli negozi e aziende orafe, società sportive e agenzie di software. Il fascino bronzeo del mostro a tre teste fa concorrenza spietata al Cavallino Rampante, simbolo del Comune e della squadra di calcio. Ancora di più adesso che la Chimera torna in città per festeggiare Giorgio Vasari: la consigliò a Cosimo I de’ Medici per Palazzo Vecchio. L’icona di Arezzo, in trasferta a Firenze da mezzo millennio, è una delle opere più attese della mostra vasariana. "Le nostre chimere sono quelle che ci assomigliano di più", scriveva il grande Victor Hugo. Intanto bentornata Chimera, mitologica rivale del Cavallino.
CronacaQuando il derby dei simboli è mitologico