REDAZIONE AREZZO

Primo morso del lupo?. Dagli esperti tanti dubbi. Pronta task force regionale

I più propendono per l’ipotesi di un cane selvatico, magari un incrocio di razze. Il ferito solo medicato. Se confermato sarebbe il primo caso in provincia.

Il caso del ciclista ferito da un lupo finisce sotto la lente della "task force lupo". Gli esperti del gruppo di lavoro istituito dalla Regione nel 2021 potrebbero entrare in campo per valutare e verificare se la brutta avventura di un sessantenne castiglionese abbia per protagonista un lupo oppure un ibrido, un cane lupo o un cane abbandonato e ridotto allo stato selvatico. Un ventaglio di opzioni sulle quali lavoare attraverso sopralluoghi e raccolta di informazioni. Il biker ha raccontato ai medici dell’ospedale della Fratta che lo hanno medicato, di aver incontrato due esemplari di lupo durante un’escursione con la sua mountain bike nella zona della Cerventosa, un’area boschiva nella montagna cortonese. Un faccia a faccia improvviso che ha lo ha speventato: le sue urla hanno allontanato uno dei due animali mentre l’altro lo ha raggiunto e morso a una gamba.

L’uomo è riuscito a guadagnare terreno e a tornare a valle. Poi l’arrivo al pronto soccorso dell’ospedale della Valdichiana: qui i sanitari hanno rilevato un’abrasione sulla gamba e i segni di un morso. Fortunatamente niente di grave per lui: medicato e sottoposto a terapia antibiotica, è stato subito dimesso con una prognosi di due giorni. Ma resta il grande spavento per essersi ritrovato da solo di fronte ai due animali. E del resto un lupo che ferisce un uomo è un caso molto raro che nell’Aretino non accade da anni. È possibile anche che, come spesso accade, si sia trattato di due cani randagi incrociati con il lupo o cani abbandonati e inselvatichiti. Per questo, il caso denunciato dal biker castiglionese potrebbe finire sotto la lente della "task force lupo", che in casi come questi, eseguono sopralluoghi nella zona dove è accaduto l’episodio, campionamento e raccolgono informazioni dettagliate. Un gruppo di lavoro che riunisce i massimi esperti di lupo, voluto dalla Regione per "aiutare gli allevatori a conoscere tutte le attività messe in atto sul territorio, a valutare l’efficacia delle misure di mitigazione attuate e da attuarsi e a studiare eventuali soluzioni alternative, divulgando anche i monitoraggi delle popolazioni e dei conseguenti danni subiti dalle aziende agricole", spiega l’assessore Stefania Saccardi. Il gruppo di lavoro si è già occupato di diversi casi in Toscana, il più recente a Pisa e potrebbe attivare la procedura di approfondimento anche in questo caso.

Che il lupo possa aggredire l’uomo è un fatto già accaduto in Italia, anche se raro. Tuttavia le zone boschive della nostra regione sono popolate anche da esemplari di cani con una fisionomia e con comportamenti molto simili a quelli del lupo. Tuttavia, l’ultima parola la diranno gli accertamenti che potrebbero scattare già dalle prossime ore.