Premio Casentino, si alza il sipario Torna la passerella degli scrittori I vip di due secoli nel trofeo speciale

A raccontarli nel suo libro è Franco Quaglieni, raffinato saggista e storico: domenica prossima la serata finale

Premio Casentino, si alza il sipario  Torna la passerella degli scrittori  I vip di due secoli nel trofeo speciale
Premio Casentino, si alza il sipario Torna la passerella degli scrittori I vip di due secoli nel trofeo speciale

POPPI

Il libro "La passione per la libertà. Ricordi e riflessioni" del professor Pier Franco Quaglieni (Edizioni Buendia Books) ha ricevuto il Premio Speciale della Giuria alla 48° edizione del Premio Letterario Casentino per la sezione saggistica edita; la premiazione avverrà domenica 23 luglio alle 10 nell’Abbazia di San Fedele di Poppi.

Il libro (con copertina di Ugo Nespolo), con il rigore storico e la chiarezza che sono propri di Quaglieni, ricorda alcune figure tra ’800 e ’900 e della contemporaneità più recente: tra gli altri, Alfredo Frassati, Federico Chabod, Guido Ceronetti, Philippe Daverio, Vittorio Mathieu, Ottavio Missoni, Massimo Mila, Piero Ostellino, Giampaolo Pansa, ma affronta anche temi controversi della storia italiana, aiutandoci a liberarci dalle semplificazioni ideologiche manichee, da certi nuovi revisionismi che stanno emergendo e che soffocano la ricerca storica. Intende affermare il diritto alla piena libertà di opinione ai sensi dell’articolo 21 della Costituzione, che non appare oggi così scontato. La passione per la libertà, che riecheggia un titolo pannunziano su Tocqueville, è un invito al rispetto di tutte le idee, uno dei cardini della civiltà liberale, oggi da troppi calpestata in nome di fanatismi politici che pensavamo appannaggio di un passato sepolto.

Si aggiungono pagine autobiografiche che ripercorrono la storia liberale della famiglia dell’autore che contribuiscono a far conoscere da vicino la sua storia.

Lo storico torinese Quaglieni si è soprattutto occupato di storia risorgimentale e contemporanea. Nel 1968 ha fondato, insieme ad Arrigo Olivetti e Mario Soldati, il Centro "Pannunzio", schierandosi contro la contestazione, la violenza e la lotta armata degli Anni Settanta, rischiando di persona. Ha insegnato per molti anni a Torino e in altre città. A 47 anni è stato insignito dal Presidente della Repubblica della Medaglia d’oro di Benemerito della scuola, della cultura e dell’arte e ha vinto molti premi a livello nazionale e internazionale. Nel 1999 ha ottenuto la nomina a cavaliere di Gran Croce dell’ordine al merito della Repubblica, la massima onorificenza dello Stato. È stato, tra l’altro, vice presidente del Consiglio italiano del Movimento europeo. È apprezzato conferenziere in Italia e all’estero.