
Pionta, il parco del grande cantiere Via ai lavori sui palazzi universitari
di Alberto Pierini
AREZZO
E’ il suo momento. Il parco del Pionta, per anni il parente povero alle porte del centro, spesso e volentieri additato come cuore del degrado, è lanciato nel grande riscatto. E si trasforma in un gigantesco cantiere che nel giro di pochi anni potrebbe cambiarne le sorti.
L’ultimo passo? Il via libera a tutti i lavori della zona universitaria. L’annuncio o lo ha dato ieri il rettore Roberto Di Pietra, naturalmente da Siena. E’ un pacchetto di mischia che complessivamente mobilita 50 milioni, gran parte dei quali in casa dei cugini, destinati tra l’altro a mettere mano non solo alla città della degli studi ma anche al polo sanitario delle Scotte. Ma con una massiccia ricaduta aretina.
Perché si metterà mano a tutte e quattro le palazzine universitarie del Pionta. Intervenendo su situazioni che da anni lamentano disagi e problemi. Il via ai lavori entro giugno. I tempi non dovrebbero essere infiniti, dai sei ai dodici mesi.
"Ci stiamo attrezzando per gestire al meglio l’attività per l’anno accademico 2023-2024" risponde Simona Micali, presidente del campus aretino e delegata per le sedi e i territori universitari del Pionta.
Un intervento complessivo e in alcuni casi davvero atteso. Un esempio? La cosiddetta Palazzina Uomini. "Due grandi aule sono inagibili da tempo ed eravamo costretti a cercare soluzioni alternative". Cercare e trovare, grazie, spiega la responsabile, alla disponibilità degli altri enti territoriali. Un esempio? La stessa Borsa Merci viene spesso usata come sede di lezione.
Forse una manna per le attività del centro, da anni c’è il sogno di un’università nella città vecchia, ma con disagi inevitabili sia sugli studenti che sugli insegnanti, costretti a muoversi tra sedi non proprio limitrofe.
"Era disponibile solo il corridoio al piano terra ed ora è in parte chiuso". Insomma, la facoltà rivede la luce. La parte quota aretina del piano è stata finanziata con due milioni e trecentomila euro. Oltre alla Palazzina Uomini serviranno a quella Donne, alla ex Ram e allo stabile più famoso, la Palazzina dell’Orologio, un po’ il simbolo del campus aretino. Si parte dal consolidamento proprio della "Uomini", fortemente lesionata.
Per passare al restauro conservativo della facciata storica della Palazzina Orologio, ripristinandone i decori e i colori, oltre che alla manutenzione delle coperture e l’ammodernamento dei servizi. Interventi anche sostenibili sulla ex Ram sul piano termico. Un quadro complessivo che dovrebbe dare slancio all’area universitaria. Insieme al resto dell’operazione. Intanto la sistemazione di viali, vialetti e alberature affidata al Comune. Poi, sempre in accordo con le altre realtà che interagiscono nell’area, lo stop ai parcheggi abusivi. Una misura di sicuro dolorosa per chi non trova alternative vicine per piazzare la macchina. Ma che stavolta sarà drastica. All’ingresso di viale Cittadini saranno posizionati dissuasori in grado di bloccare fisicamente l’ingresso dei non autorizzati. "Ci sono ore del giorno nelle quali la presenza di macchine è pressoché invivibile" spiega Simona Micali.
In parallelo sono entrati nella fase operativa i cantieri per la cittadella sanitaria. Completato l’abbattimento delle cucine, delle docce dell’ex psichiatrico: sta partendo la fase di nuova edificazione, tra gli obiettivi l’ospedale di comunità. Il fronte corsie marcia a tutta velocità, appeso ai finanziamenti del Pnrr: e avrà ricadute anche su altri piani, come quello scolastico. La succursale dell’Itis è proprietà della Asl che da tempo ne richiede la disponibilità, e anche qui i tempi ormai dovrebbero essere contingentati. Stesso discorso per la sistemazione delle aree verdi, responsabilità del Comune. Sì, sembra proprio arrivato il momento del Pionta.