di Lucia Bigozzi
"Ora possiamo respirare. È l’inizio della fine di un incubo". Liviana Rotesi, 62 anni, in Fimer dal 1995 ci va cauta, ma non nascone "la contentezza per una notizia tanto attesa e desiderata in questi due anni di battaglia". Ha condiviso con i colleghi - 280 dipendenti, circa il doppio compreso l’indotto valdarnese,
mesi di protesta: dai presidi davanti al tribunale nei giorni bui di trattative serrate e interminabili e nell’occupazione della fabbrica di Terranuova, andata avanti per tutto il mese di giugno, giorno e notte.
"In questo tempo non abbiamo mai smesso di crederci e ora si vede una strada davanti a noi", dice Liviana che con i colleghi e i sindacalisti che hanno seguito la lunga vertenza, aspetta di conoscere "il piano industriale di Greybull-Mc Laren e gli altri step previsti dal tribunale di Milano". Il fondo inglese, che nelle scorse settimane aveva siglato l’intesa con proprietà e cda, venerdì ha versato 5 milioni di euro (rispettando la data fissata) come richiesto dal giudice milanese che il 24 agosto ha approvato la richiesta di iniezione urgente di nuova liquidità presentata da Fimer per dare continuità alla produzione.
Ad oggi i reparti lavorano a ranghi ridotti e i dipendenti sono impegnati per alcune ore al giorno in fabbrica. "Siamo ancora in queste condizioni per la scarsa liquidità, ma va bene così, l’importante è sapere che c’è un acquirente che investe nel futuro dello stabilimento", rimarca Liviana.
Con l’operazione siglata venerdì, Greybull-Mc Laren ha assunto il controllo del cda, condizione preliminare posta alla base dell’accordo.
Ora, sul patto che prevede un percorso fatto di tappe da rispettare fino all’acquisizione di Fimer, dovrà pronunciarsi il giudice milanese e in particolare sull’accoglimento della prima delle disposizioni finanziare fissate nell’ambito del processo concordatario. Il traguardo sarà la cosiddetta "omologa", ovvero l’ultimo atto dell’iter di acquisizione dello stabilimento valdarnese, che dovrà essere accompagnato dal versamento di 40 milioni di euro per completare il percorso. "Siamo andati avanti con tenacia. Abbiamo sofferto e vissuto momenti drammatici come quel giorno in cui lo scenario è cambiato tre volte. Ma non abbiamo mai mollato", dice Liviana che, ora, sorride