Pene amputato ma il tumore non c’era, niente processo per l’urologo

Non andrà a processo il medico che evirò un uomo di 69 anni, anche se il tumore inizialmente diagnosticato non c’era: “Querela presentata in ritardo”

Sala operatoria

Sala operatoria

Arezzo, 9 marzo 2023 –  Non andrà a processo il medico aretino che nel 2018 all'ospedale di Arezzo aveva amputato il pene a un aretino, un 69enne residente in Valtiberina, per poi scoprire successivamente che il tumore, che si sospettava, non c'era.

La vicenda è approdata questa mattina nell'aula del giudice del Tribunale di Arezzo, Claudio Lara, per l'udienza preliminare. La decisione è stata quella di "non luogo a procedere per tardività della querela". Il reato ipotizzato per il medico era lesioni gravissime. Al 69enne era stato diagnosticato un cancro al pene. Il paziente era stato quindi sottoposto a un intervento di amputazione, salvo poi scoprire che il tumore non c'era, come rilevato dagli esami istologici.

Oggi la decisione del Gup. La querela è arrivata tardivamente, il medico non andrà a processo. Sul fronte civile, invece, c'è una causa di risarcimento del danno, l'uomo chiede circa 400mila euro, la prossima udienza è stata fissata per il prossimo settembre.

La vicenda 

Il sospetto tumore al pene, la decisione di intervenire chirurgicamente, quindi l'amputazione. Operazione riuscita, ma, secondo quanto appreso, pare che non ci fosse traccia di un tumore. Oggi l'urologo è sotto accusa mentre il paziente si ritiene vittima di un gravissimo danno e chiede di essere risarcito. Il delicato caso sanitario è oggetto di un fascicolo giudiziario che il 9 marzo arriva nell'aula del giudice del Tribunale di Arezzo, Claudio Lara, per l'udienza preliminare. Si sospettava una patologia tumorale al pene poi smentita dagli esami istologici "tardivi", secondo i legali del paziente, sui tessuti prelevati.

Il paziente

"Chiederemo giustizia per l’invalidità permanente del nostro assistito, per quella temporanea del post operazione e per il danno morale, non ancora quantificato: la perizia psichiatrica che porteremo dimostra un forte stato depressivo del nostro assistito", spiega l’avvocato Gianmarco Bianchi. L’uomo, residente nell’Altotevere umbro, è sconvolto, si è chiuso in se stesso interrompendo ogni tipo di rapporto, con quello della donna che gli stava vicino e con gli amici.