Patto civico dà l’ultimatum a Polcri Donati: "Basta, dica cosa vuol fare"

Il coordinatore delle liste boccia l’atteggiamento del presidente: "È preoccupato, non è quello di tre mesi fa"

Patto civico dà l’ultimatum a Polcri  Donati: "Basta, dica cosa vuol fare"

Patto civico dà l’ultimatum a Polcri Donati: "Basta, dica cosa vuol fare"

di Lucia Bigozzi

"La tarantella politica sta bloccando l’attività della Provincia. Adesso basta". Davanti alla selva di telecamere Marco Donati coordinatore delle liste civiche aretine insieme a Francesco Carbini, si infiamma e mette nel target il centrodestra e il presidente Polcri. E’ a lui che lancia una sorta di ultimatum: "Ha dichiarato pubblicamente di battersi contro l’arroganza del potere, di essere un uomo libero dai condizionamenti dei partiti: oggi è ostaggio dei partiti". C’è di più nell’analisi sulla vicenda nella quale da mesi si stanno avvitando gli schieramenti. C’è il riferimento a un incontro con Polcri: "Il presidente ha detto a me e a Carbini: ’non pensavo arrivassero a tanto’. Frase sibillina che lo invito a chiarire. Lo abbiamo visto preoccupato e altalenante; il presidente riceve pressioni politiche? Se è un uomo libero non dovrebbe averle, altrimenti è meglio fare festa tutti".

Nel ragionamento Donati si scalda e ne ha per tutti, non prima di aver messo sul tavolo la delusione delle civiche che rappresenta e della consigliera provinciale Stella Scarnicci, per aver creduto in Polcri e nei suoi intenti programmatici: "Dalla Casa dei Comuni ai territori. Alle elezioni lo abbiamo sostenuto così come hanno fatto dal centrodestra e dal centrosinistra, poi ha tradito se stesso, si è fatto imbrigliare dalle logiche partitiche". E ancora: "Ha abdicato ai progetti sui quali gli avevamo dato apertura di credito. Noi ci siamo assunti la responsabilità politica votandolo, ma se il programma di dicembre, oggi è l’opposto, significa che c’è qualcosa che non conosciamo", è il j’accuse degli esponenti di Patto Civico intra Tevere et Arno che seppellisce le critiche degli avversari sulla primogenitura politica della candidatura Polcri e lancia l’affondo al centrodestra.

"A Silvia Chiassai che accusa tutti, domandiamo perchè resta ancora alla presidenza del polo universitario aretino che, oltretutto, avrebbe bisogno di un rilancio ad esempio puntando sulla meccatronica, come chiedono le aziende aretine nel fabbisogno annuale. Capiamo l’amarezza per il tradimento ricevuto ma noi rappresentiamo il 10% dei consiglieri comunali, non abbiamo un sindaco e su 13 consiglieri provinciali ne esprimiamo uno. Non credo che Patto Civico possa essere responsabile di tutto. Forse dovrebbe chiedersi come mai dal 54% dei consensi è scesa al 48". Analoga sollecitazione per "Marco Morbidelli, persona coerente che stimo, ma per coerenza dovrebbe lasciare il timone della partecipa Arezzo Innovazione che si occupa di bandi". Sul piano più politico, Donati suona il campanello di Palazzo Cavallo e non risparmia stoccate al sindaco Alessandro Ghinelli, "grande mediatore internazionale via interurbana con Polcri", a Fdi che "vota il bilancio e poi dà a Polcri la scadenza a settembre, come lo yogurt. La Lega tiene una linea di coerenza, non di politica, ma non credo tornerà indietro, altrimenti si aprirebbe già la partita sulla futura Provincia...".

Patto Civico incalza Polcri sui temi "dall’edilizia scolastica, alle scuole, ai progetti Pnrr. Siamo stati noi con un’interrogazione di Scarnicci a chiamare Polcri in consiglio su Podere Rota".

Di fatto, i civici prendono le distanze dall’ultima versione di un presidente della Provincia che, dicono, non è più quello di tre mesi fa. Si preparano al consiglio provinciale del 29 chiamandolo a "dire, una volta per tutte, come intende governare". Solo dopo decideranno come votare. La porta non è ancora chiusa, ma si intravede solo un piccolo spiraglio.