ANGELA BALDI
Cronaca

Poesia di Mussolini, il gestore si dissocia: “Da lunedì via le buste incriminate”

La polemica scattata dopo la segnalazione di un cliente, ma l’incarto era usato da anni. L’Anpi chiede di boicottare le attività e medita la denuncia, ma i clienti affollano il forno

La busta con la poesia di Mussolini e Andrea Angoli, gestore di una delle due attività nella bufera

Arezzo, 24 settembre 2023 – ”Da lunedì non userò più quelle buste". Parola di Andrea Angioli, gestore di uno dei due esercizi commerciali finiti al centro delle polemiche per la busta con cui viene incartato il pane. Quella con stampata la poesia attribuita a Benito Mussolini e firmata con la sigla "M". La vicenda ha fatto finire nella bufera due forni dopo la segnalazione da parte di un cliente. Al centro di tutto la poesia riportata nei sacchetti di carta: "Amate il pane cuore della casa profumo della mensa gioia dei focolari. Onorate il pane gloria dei campi flagranza della terra festa della vita. Rispettate il pane sudore della fronte orgoglio del lavoro poema del sacrificio. Non sciupate il pane ricchezza della patria il più santo premio alla fatica umana". Si tratta della cosiddetta "Preghiera del pane", apparsa sul quotidiano "Il Popolo d’Italia" nel 1928 durante la cosiddetta "battaglia del grano" del regime fascista. Le due panetterie un tempo appartenevano a uno stesso proprietario, mentre oggi fanno capo a due diversi gestori.

"Queste buste vengono utilizzate da 15 anni a questa parte - spiega Andrea Angioli, gestore di uno dei due esercizi commerciali - Prima ero dipendente, adesso gestore e da quando lavoro qui ci sono quelle buste, nessuno aveva mai detto nulla. Per me è stata una sorpresa. Sono dispiaciuto di essere finito al centro di questa polemica. Di sicuro smetterò di usare questi sacchetti nel mio negozio. Da lunedì non li vedrete più, a noi interessa solo lavorare, non abbiamo nulla a che fare col fascismo e adesso scusate ma ho il forno pieno di clienti da servire".

I clienti insomma continuano ad affollare l’attività, gli stessi a cui aveva lanciato un appello l’Anpi chiedendo invece di boicottare i negozi che usavano l’incarto. Sulla vicenda si erano espressi infatti anche i partigiani aretini, annunciando di stare valutando un’eventuale denuncia da presentare. "La nostra associazione valuterà al più presto se ci sono gli estremi, e credo proprio di sì, per presentare denuncia contro chi usa queste buste per vendere il pane. Intanto lancio un appello a tutti i cittadini aretini perché boicottino queste panetterie che usano le parole del Duce per esaltare i loro prodotti" aveva detto ieri il Presidente dell’Associazione partigiani d’Italia Arezzo Roberto Del Gamba.