REDAZIONE AREZZO

Palpeggiò minorenni sull’autobus. Un’altra vittima denuncia gli abusi. L’uomo chiederà il rito abbreviato

Gli episodi si erano verificati su una linea extraurbana, la ricostruzione di quanto accaduto a bordo dei mezzi "Mi ero appisolato e con le scosse dell’autobus la mano mi è scivolata" sarebbe la versione dell’accusato.

Palpeggiò minorenni sull’autobus. Un’altra vittima denuncia gli abusi. L’uomo chiederà il rito abbreviato

di Gaia Papi

AREZZO

C’è una settima ragazzina a denunciare per palpeggiamenti il 38enne di origini asiatiche rinviato a giudizio con l’accusa di violenza sessuale nei confronti di sei minorenni. Tante lo avevano denunciato per una serie di episodi di palpeggiamento avvenuti a bordo di un autobus extraurbano, fra gennaio 2023 e l’inizio dell’anno. I carabinieri, che indagano sull’accaduto, avevano lanciato l’appello ad altre eventuali vittime di farsi avanti. Ed ecco la settima giovane. Anche nei suoi confronti l’uomo avrebbe allungato in modo inopportuno le mani. I fatti risalgono a dicembre 2023 e a gennaio di quest’anno, quando l’uomo, a bordo di una linea extraurbana, palpeggiò diverse giovani studentesse. Si sedeva in un posto accanto a quello della ragazzina su cui aveva posato gli occhi e poi, nel corso del viaggio, allungava le mani, quasi sempre in maniera assolutamente scabrosa per le vittime delle sue attenzioni. Lo faceva nascondendo la mano sotto il giacchetto che teneva sulle gambe, poi la allungava fino alle cosce della giovane, nonostante gli venisse chiesto di smettere. In altri casi il palpeggiamento era arrivato fino al gluteo.

Fino ad ora erano state sei le ragazze a denunciare i fatti che sarebbero avvenuti sempre a bordo di quel bus, con il quale le giovani andavano e tornavano da scuola, mentre lui si dirigeva sul suo posto di lavoro. Le indagini, a seguito delle quali l’uomo era stato messo ai domiciliari, e poi rinviato a giudizio, erano partite dalle dichiarazioni di una delle giovani molestate. Confrontandosi con altre coetanee, vittime degli stessi abusi, ma mai denunciati, aveva realizzato che l’autore potesse essere lo stesso. I carabinieri avevano quindi iniziato le indagini, e ben presto alla prima denuncia si erano aggiunte le altre cinque testimonianze. Proprio grazie alle denunce delle ragazze, assistite dagli avvocati: Stefano Buricchi, Carlo Buricchi, Tommaso Acuti e Laura Peruzzi, è stato possibile individuare l’uomo. Ad aiutare le indagini anche un servizio in borghese. I carabinieri lo hanno pedinato salendo a bordo dei bus negli orari e nei giorni indicati dalla ragazza. In poche settimane sono arrivati ad un cumulo di indizi a carico dello straniero. Così, in poco tempo sono riusciti a identificarlo. Dopo accertamenti, è stato bloccato al capolinea della linea degli autobus. Nei suoi confronti scattarono gli arresti domiciliari, emessi dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Arezzo. Adesso c’è la data. Il 6 giugno si terrà l’udienza preliminare, davanti al Gip Soldini e Pm Taddei. Il 25 giugno il giudice Stefano Cascone emetterà sentenza sui sette casi. Intanto l’imputato continua a parlare di casualità. "Mi ero appisolato e con le scosse dell’autobus la mano mi è scivolata". L’uomo, accusato di molestie, rischia dai sei ai 12 anni. Il suo avvocato, Tommaso Ceccarini, chiederà il rito abbreviato.