
di Federico D’Ascoli
Si chiama prestito d’uso ma in questo momento storico, con l’oro ancora ai massimi, rappresenta soprattutto una boccata d’ossigeno. Il settore, certifica la presidente degli orafi di Confindustria Giordana Giordini (nella foto), è in ripresa nonostante il terribile uno-due rappresentato da pandemia e guerra. La prossima fiera dell’oro sarà un banco di prova fondamentale, le imprese aretine ci arrivano con uno strumento in più per accompagnare la ripartenze delle richieste del mercato. Uno strumento conosciuto con il quale l’operatore del settore riceve fisicamente un quantitativo d’oro in lingotti o barre da impiegare nel processo di produzione. Un modo per fornire all’operatore la materia prima senza dover affrontare immediatamente una spesa. Al termine del prestito l’imprenditore pagherà solo gli interessi in via posticipata. Grazie al lavoro congiunto di Confindustria Toscana Sud, Banca Cambiano e Fondazione Valdichiana Promozione, le aziende del distretto orafo aretino di Confindustria potranno contare sul prestito d’uso con la garanzia del Fondo europeo per gli investimenti. Il Fei è un’istituzione dell’Unione Europea a sostegno della crescita delle piccole e medie imprese e si potranno fare richieste di affidamenti anche oltre i plafond massimi imposti dalle normative, 2,5 milioni di euro.
"Nel mondo dell’oreficeria l’utilizzo dei fondi Fei per garantire alle aziende una maggiore disponibilità di metallo è un traguardo storico – ha detto Giordana Giordini – superata la fase pandemica, siamo ripartiti con grande entusiasmo, anche se gli sbalzi delle quotazioni del metallo hanno reso complessa la programmazione di strategie commerciali".
"Le nostre aziende sono solide e hanno ormai strutture finanziarie e tecnologiche di alto livello – ha proseguito Giordini – pronte ad affrontare le sfide del mercato globale e, a maggior ragione, hanno continua necessità di metallo, sia in proprietà che in prestito, per poter continuare a soddisfare i propri clienti e, nel contempo, rifornire le filiere di forniture industriali collegate".
Soddisfatto anche Francesco Bosio, direttore generale di Banca Cambiano: "Siamo un istituto di credito tradizionale realmente legato ai territori, è attenta alle esigenze delle aziende orafe aretine ora con un nuovo strumento finanziario a supporto del prestito d’uso".
Alla riuscita del progetto ha contribuito Fondazione Valdichiana Promozione, che ha messo a disposizione i suoi contatti con le istituzioni europee, come ha sottolineato il presidente Fulvio Benicchi.