
di Dory d’Anzeo
A.A.A. idraulici cercansi. Volendo, anche caldaisti, meccanici, muratori. Manca il ricambio generazionale nell’artigianato. Il mondo che ruota attorno all’edilizia, poi, è in netta sofferenza. Ma perché un settore che garantisce continuità nel tempo e buone remunerazioni non sembra essere più attraente? Abbiamo provato a fare il punto con le associazioni di categoria, anche se trovare le risposte non è facile. Il dato di fatto è che, fatta una stima a spanne, al settore manca almeno il 25% di personale, un’ottantina sui circa 300 idraulici a livello provinciale: "Il vero grande problema – spiega dalla Cna Damiano Iacovone – è che non ci sono operai formati. In edilizia l’andamento è ciclico, ci sono alti e bassi. Ma ora, con tutto il sistema di bonus e incentivi, c’è stato un incremento importante nella richiesta di prestazioni, ciò comporta la necessità di aumentare il personale. Qui arriva il bello, perché non si trova nessuno che sappia come si lavora". Iacovone chiarisce un punto: "Il vecchio concetto di ‘rubare con gli occhi’ non è più applicabile, serve una formazione superiore per stare al passo con la tecnologia che evolve continuamente, a volte nemmeno il titolare è in possesso di queste competenze". La chiave, per Iacovone, è la formazione: "accompagnata anche da un programma di agevolazioni per le assunzioni".
Per Simone Verdelli di Confartigianato sulla carenza di candidati nel settore termoidraulico pesano anche le ‘mode’: "Si rincorrono carriere digitali, e i lavori manuali vengono snobbati. Eppure, io non ho mai conosciuto un idraulico povero".
Ecco, a proposito di stipendi, quelli per un buon tecnico sono di tutto rispetto: "Per una persona già in grado di operare, possono arrivare anche a 17001800 euro al mese. Soprattutto adesso che la forza lavoro è poca, ci sono imprenditori che hanno talmente bisogno di personale che sarebbero disposti a strapagare un dipendente già formato". Non che la ricerca di giovani non sia ugualmente importante: "Purtroppo la scuola non riesce a formarli in maniera adeguata, soprattutto quando si parla di competenze molto specifiche come quelle del caldaista. Non so dire con certezza quali siano le cause del disinteresse verso queste professioni, credo che giochi un ruolo anche il fatto che il lavoro in edilizia viene percepito come molto faticoso. Di certo lo è, ma regala anche tante soddisfazioni". Tra i più giovani, gli immigrati o i loro figli sono quelli che mostrano più interesse verso una carriera nell’edilizia.