Muore in moto contro auto, era con il figlio

La tragedia nella notte: si è schiantato contro un’auto a Rapolano: ucciso sul colpo. Grave anche il giovane ma non è in pericolo di vita.

Era in moto con il figlio. Tutti e due in sella a quella potente Suzuki 650. Percorrevano la vecchia strada comunale di Rapolano, al Sentino, fra la provincia di Siena e quella aretina. Qui si è consumato poco dopo le 19 il dramma: lo scontro con una macchina, i due mezzi che finiscono fuori strada. E poi la corsa dell’ambulanza al pronto soccorso delle Scotte perché i feruiti sembrano in condizioni disperate. Arrivano in codice 3. Il padre, Stefano Magi, 51 anni, di Monte San Savino, in provincia di Arezzo, però non ce la fa. E’ grave ma se la caverà invece il figlio, che ne ha 21.

A ricostruire quell’impatto violento e le responsabilità tocca adesso ai carabinieri della stazione di Rapolano che arrivano sul posto pochi istanti dopo l’impatto. A chiamare i soccorsi è il conducente stesso della Fiat Panda contro la quale finisce la Suzuki. Si tratterebbe di un giovane di Rapolano, che ha 24 anni e non perde un attimo, compresa la gravità dell’accaduto. Sia la macchina che la poptente moto guidata dal 51enne di Monte San Savino finiscono nella lieve scarpata che costeggia la carreggiata in quel tratto che, in verità, non è nuovo ad incidenti. Anche gravi. Padre e figlio, si capisce subito, sono in condizioni gravi.

Bisognaa correre. Fare presto. I mezzi di soccorso volano a sirene spiegate verso il policlinico di Siena. I medici cercano di fare l’impossibile per salvare la vita a Stefano Magi, che nel paese aretino è molto conosciuto. Ma non ci riescono. E’ grave ma se la caverà il figlio che ha riportato nellos chianto la frattura del bacino. Non è comunque in pericolo di vita. I mezzi vengono sequestrati e portati via dal carro attrezzi quando è già buio, come di prassi ora toccherà al magistrato coordinare l’inchiesta, con l’ausilio dei carabinieri. La zona viene inghiottita dal buio. E intanto la notizia rimbalza a Monte San Savino dove una famiglia piomba nel dramma.

E’ una notte terribile quella che vive il paese, dove il nome della vittima rimbalza di bocca in bocca. E tutti a domandarsi a chi appartenga quel nome che suona familiare ma che nessuno osa collegare a un amico o comunque a un conoscente.

Troppe poche le certezze per azzardare non ipotesi, che sono tante, ma il riferimento a una persona che tutti fino a ieri conoscevano e di cui adesso si stenta a pensare che possa non esserci più. Fino a tarda ora nei gruppi di Facebook si inseguono le possibilità: è il parente di, è il padre di... Si fanno persino i nomi dei figli, qualcuno corre a controllare alle finestre se dentro casa ci siano le luci. Ma niente da fare, non c’è nessuna sicurezza, il paese si addormenta ancora con il dubbio.

Si risveglierà come accadde nel terribile Ferragosto del 2018, quando si scoprì che alcune delle vittime della più grande tragedia che abbia colpito l’Italia in tempi recenti, quella del ponte di Genova, erano appunto legate a Monte San Savino.

Pareva una ferita sanata, adesso che il ponte è stato ricostruito e pure inaugurato, invece sul paese piomba la notizia di questa nuova tragedia di agosto.

Laura Valdesi© RIPRODUZIONE RISERVATA