Muore a 26 anni nell’auto impazzita Carambola fatale: piomba su una casa

Esce di strada nella notte, abbatte un muro e un palo della luce, si ribalta. Disperati tentativi di rianimarlo. Si chiamava Francesco Veri, lo strazio della famiglia. Ipotesi il colpo di sonno o il passaggio di un animale

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di Claudio Roselli

Il tragico destino lo attendeva in piena notte all’ingresso di Gragnano, tranquilla frazione a nord di Sansepolcro. È qui che a soli 26 anni si è spezzata l’esistenza di Francesco Veri, un giovane di Pieve Santo Stefano molto conosciuto in paese, che in quel momento era alla guida di una Toyota Rav 4. Le 3 di ieri erano trascorse da pochi minuti e probabilmente Francesco stava facendo ritorno a casa scegliendo di percorrere la strada comunale per Gragnano, quando a un certo punto è uscito sul lato destro della carreggiata e, dopo aver scavalcato un fossetto, è finito contro un muretto per poi abbattere tre metri di recinzione metallica di un’abitazione privata; l’auto, che si è ribaltata, ha terminato la propria corsa all’interno dello spazio verde di pertinenza della casa, non prima di aver anche divelto un palo della pubblica illuminazione e strisciato la corteccia di uno dei due ulivi presenti.

Era poggiata su una fiancata quando i soccorritori, subito allertati da chi aveva udito il rumore dell’impatto della vettura, andata completamente distrutta, si sono precipitati sul luogo dell’incidente per tentare di fare qualcosa: a intervenire dal capoluogo biturgense, l’automedica e l’ambulanza blsd della Confraternita di Misericordia ma, nonostante le manovre di rianimazione eseguite dai sanitari, per il ragazzo non c’è stato niente da fare ed è deceduto sul posto, dove sono poi arrivati anche i vigili del fuoco del distaccamento di via Anconetana e i carabinieri della locale Compagnia per i rilievi di legge. Il magistrato di turno della Procura di Arezzo ha già disposto la restituzione della salma ai familiari. Profonda la commozione suscitata a Pieve Santo Stefano, dove la notizia non ha tardato a spargersi per il paese fin dalle prime ore della mattina e la domanda che tutti si stanno ancora ponendo è persino scontata: come è potuto succedere e qual è stata la causa del terribile sinistro, che ha visto Francesco Veri fare tutto da solo? Le ipotesi sulla dinamica sono diverse e ognuna non è al momento da scartare, anche se ciò rischia di rimanere un mistero che la vittima si è portata per sempre appresso. Un mistero ancora più grosso se si pensa che quel tratto di strada non è poi di particolare pericolosità, per cui è possibile che alla base vi sia stato un improvviso malore, oppure un colpo di sonno, o anche che – in mezzo al buio – sia spuntato a sorpresa un animale (ci può benissimo stare) e che, per schivarlo, Francesco abbia dovuto ricorrere a un movimento brusco e tale da fargli perdere il controllo della macchina. Senza escludere anche le circostanze meno accidentali, che saranno eventualmente da appurare; resta il dolore generale di una comunità, quella pievana, che era molto affezionata al ragazzo e alla famiglia.