
Controlli della Forestale
Arezzo, 23 agosto 2017 - «Siamo di nuovo costretti a rafforzare la nostra presenza sulle strade di montagna. Avevamo allentato la ‘presa’ negli ultimi anni grazie agli ottimi risultati ottenuti, sperando che si proseguisse su questo trend, ma quanto avvenuto nell’estate in corso impone un altro deciso giro di vite».
Come dire, in altre parole, che – una volta defilatosi il gatto – i topi hanno ripreso a ballare. La dichiarazione è dei carabinieri forestali, con particolare riferimento alla Valtiberina Toscana e alle due direttrici viarie montane più a rischio: quella dello Spino e quella di Viamaggio, che da inizio a giugno a oggi registrano un morto ciascuna e, sulla Marecchiese, anche un altro grave incidente, più uno scontro fra una moto e un capriolo.
Senza contare situazioni particolari, come quella fresca del trentenne riminese pizzicato sulle rampe dello Spino, al quale sono state tolte moto e patente. Questi i casi più significativi di un fenomeno tipico del periodo e uno dei Comuni denominatori è la provenienza delle vittime e dei multati: Romagna, alte Marche e comunque fascia che gravita attorno alla riviera adriatica, zone nelle quali tradizionalmente è più forte la vocazione per le due ruote a motore e per le gite in comitiva.
«Il nostro obiettivo è di fare prevenzione prima ancora che repressione – precisano i carabinieri forestali – e c’è un’attività in essere da tempo, chiamata ‘defend life’, rientrante nel protocollo d’intesa firmato dal Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri e dalla Federazione Motociclistica Italiana. Gli strumenti che mettiamo in atto sono di tipo dinamico e non più classico come avveniva un tempo, ossia quello della paletta alzata.
Attraverso un doppio posto di blocco in salita e in discesa e con l’ausilio delle telecamere, noi monitoriamo per tratti la circolazione viaria. In base alle immagini, ricaviamo una sorta di media del comportamento tenuto dal motociclista e quindi oltre alla velocità guardiamo più in generale al rispetto delle regole del codice della strada, a cominciare dal modo nel quale affrontano le curve.
Capite benissimo cosa può accadere se uno taglia e dalla parte opposta arriva un veicolo. Quando nel 2013 festeggiammo i cinque anni di ‘defend life’, gli incidenti stradali erano diminuiti del 98% e ora dobbiamo tornare a quei livelli».
Altra questione dibattuta: le infrazioni per i sorpassi alle auto che procedono lente o comunque più lente. «Avevamo chiesto alla Federazione di vagliare le immagini e di presentare eventuale ricorso in favore di quei motociclisti che si erano sentiti ingiustamente sanzionati per il sorpasso: li avremmo rimborsati. Ebbene, non è pervenuta una sola domanda», concludono i carabinieri forestali.
Claudio Roselli