Morde un orecchio al carabiniere. Già libero dopo l’aggressione. Il sindacato: "Non siamo di serie B"

La vicenda nei giorni scorsi fuori dalla Pam di Tortaia, dove un ventenne chiede con insitenza soldi. La sigla Nsc in una nota dichiara l’amarezza per la decisione del giudice di metterlo in libertà.

Morde un orecchio al carabiniere. Già libero dopo l’aggressione. Il sindacato: "Non siamo di serie B"

Morde un orecchio al carabiniere. Già libero dopo l’aggressione. Il sindacato: "Non siamo di serie B"

Aveva cercato di strappare a morsi l’orecchio di un carabiniere che gli aveva chiesto le generalità ma non passerà nemmeno una notte in "gattabuia". O meglio, per ora: perché il giudice, in attesa del processo che si terrà il prossimo 26 giugno, non ha emesso misure cautelari se non il divieto di allontanamento da Arezzo, chiesto dal Pm. La decisione del Tribunale di Arezzo, non però è andata giù al Nuovo Sindacato Carabinieri (Nsc) che in una nota ha biasimato la vicenda processuale giudicata "inverosimile": "i militari sono cittadini di serie B", scrivono gli associati della sezione Toscana in una nota. Gli antefatti sono la cronaca degli ultimi giorni. E’ lunedì scorso quando i carabinieri del Radiomobile della compagnia di Arezzo intervengono alla Pam in zona Tortaia, ad Arezzo. Un ventenne originario del Ghana è andato in escandescenza e sta creando qualche problema a chi è lì per fare la spesa e così qualcuno infastidito chiama il 112. Arrivano i carabinieri. Uno dei militari arrivati sul posto si avvicina all’ esagitato per chiedergli le generalità ma questo non risponde a modo: prima gli lancia addosso una bibita che stava bevendo e poi si avventa verso di lui, lo prende per il collo e lo morde all’orecchio. Cerca di strappargli il lobo con un morso e poi lo butta a terra. Il collega poi blocca il ghanese e aiutato dalle pattuglie arrivate in ausilio lo ammanetta. L’individuo non è un soggetto nuovo a comportamenti simili. Viene portato alla camera di sicurezza del comando di Arezzo e il giorno dopo si tiene il processo per direttissima al Tribunale di Arezzo. Intanto il carabiniere ferito viene trasportato al San Donato e gli vengono messi alcuni punti di sutura sul lobo dell’orecchio: per lui sono 15 i giorni di prognosi. Il tribunale di Arezzo, nella persona del giudice Ada Grignani ha disposto, su richiesta del Pm, l’allontanamento dalla provincia di Arezzo per il 20enne e fissato la prossima udienza al 26 giugno prossimo. Una decisione che ha però sorpreso il Nuovo sindacato carabinieri che in una nota ha scritto che "appare inverosimile che la Procura di Arezzo abbia emesso una sentenza per direttissima, priva di misure cautelari, al netto dell’allontanamento del reo dal territorio aretino, come se non ci fosse stata altra soluzione educativa che "scaricarlo" in altri Comuni". Il Nsc si chiede retoricamente "la salute degli operatori di Polizia abbia un valore per le Procure o se, invece, tentare di staccare con un morso un orecchio faccia parte della nostra attività, attività che, come è già stato sottolineato, per molti sarebbe da considerare "un lavoro come un altro"". E poi conclude, "vigileremo sulle decisioni della Procura e sarà pronto a intervenire pubblicamente sulla mancata difesa dei militari che, a oggi, non possiamo che classificare come cittadini di serie B".