
Luciano Meoni sindaco di Cortona confermato di recente per il secondo mandato
Da una parte ci sono i professionisti ("In gran parte eccellenti") così come la rete dei medici di base e delle case della salute che funziona. Dall’altra i servizi e i reparti dell’ospedale della Fratta che non riescono a rispondere alle necessità di un bacino d’utenza di oltre 50 mila persone. Il sindaco di Cortona Luciano Meoni incontrerà a breve il direttore generale dell’Asl Antonio D’Urso e con La Nazione fa il punto sulle situazioni da risolvere. Soprattutto nella struttura ospedaliera dedicata a Santa Margherita.
Meoni, cosa si è inceppato nella sanità locale?
"Voglio premettere che per quanto riguarda la medicina di prossimità, ossia i medici di base, la guardia medica e le case della salute, il sistema dimostra di funzionare. Discorso completamente diverso sulla Fratta...".
Che problemi ha l’ospedale della Valdichiana?
"Rispetto alle promesse fatte nella conferenza dei sindaci dall’azienda sanitaria una buona parte non sono state mantenute. A partire dalla mancata attivazione del reparto Hdu sub intensivo che funziona come transizione tra l’unità di terapia intensiva e il reparto generale. Una mancanza che limita l’operatività di tutto l’ospedale e l’Asl si giustifica con la mancanza di medici. Ma vogliamo vederci chiaro: è una questione che ho sollevato fin dal mio insediamento a sindaco di Cortona".
Non ci sarà solo questo...
"Permane anche l’altalena di prestazioni del Pronto soccorso che ho già segnalato più volte: accanto ad alcuni messaggi di ringraziamento per la qualità dei professionisti, purtroppo non sono mancate segnalazioni di tenore opposto sulla presa in carico del malato e sull’accoglienza e trattamento dei parenti. I nostri solleciti non sono mai stati ascoltati".
L’è tutto sbagliato l’è tutto da rifare, direbbe Gino Bartali...
"Non è proprio così, perché la professionalità di gran parte dei medici non è in discussione. Prenda i reparti di chirurgia e ortopedia: offrono prestazioni di alto livello ma sono aperti solo dal lunedì al venerdì come fosse una clinica privata. I degenti il sabato e la domenica vengono spostati nel reparto di medicina generale. Su questo tema la Regione e l’Asl non sembrano porre la giusta attenzione. Senza considerare che il robot chirurgico, di cui il dottor Panarella di ortopedia è un profondo conoscitore, non è disponibile tutti i giorni ma alle volte viene spostato in altre strutture".
Fino a quattro anni fa la Fratta era nel distretto senese, il passaggio ad Arezzo ha cambiato qualcosa?
"Da tempo chiediamo la riattivazione dei quattro posti di riabilitazione funzionale che in questo momento sono a Nottola e soprattutto l’introduzione di esami strumentali complessi. Per una risonanza magnetica prima di un intervento si deve andare ad Arezzo: quando mancano i mezzi sanitari per il trasferimento salta l’appuntamento e di conseguenza slitta anche l’operazione. È inaccettabile".
Federico D’Ascoli