ANGELA BALDI
Cronaca

Medici di famiglia: "Il nostro ruolo decisivo"

Sofia Acciai: "La nostra mole di lavoro è enorme e abbiamo pagato il prezzo più alto"

acciai

Arezzo, 28 ottobre 2021 - Pronto soccorso in affanno e carenza di personale. Su questi argomenti era intervenuto il direttore di Chirurgia Marco De Prizio una manciata di giorni fa chiamando in causa anche i medici di famiglia.”Tra i duecento che arrivano al Pronto Soccorso ogni giorno, molti potrebbero risolvere tranquillamente i propri problemi col medico di base. Invece, non trovando risposte, intasano la struttura, qualcuno non sta facendo quello che dovrebbe fare”. Non sono d’accordo i medici di famiglia che rispondono al direttore di chirurgia ricordando la mole di lavoro a cui sono sottoposti. “Lavorando in ospedale forse non si ha la percezione del lavoro che facciamo sul territorio, un medico di famiglia risponde a oltre cento telefonate al giorno – spiega la dottoressa Sofia Acciai, in rappresentanza del Consiglio Fimmg di Arezzo, la federazione dei medici di medicina generale – Il nostro scopo non è quello di fare polemica col Primario di Chirurgia, ma di rendere giustizia a una categoria su cui molti esprimono giudizi superficiali non conoscendone problemi e modalità di lavoro”.  

Per De Prizio molte delle persone che si sono recate in ospedale potevano essere trattate in altro modo, ma sarebbero arrivate in pronto soccorso perché non sapevano dove altro andare. Non solo, per ridurre i carichi di lavoro sul nosocomio il primario di chirurgia ipotizza che i medici di famiglia possano fare turni al Pronto soccorso. “Dispiace vedere quali esternazioni si lasci sfuggire chi dirige settori in affanno dei nostri nosocomi – prosegue la dottoressa Acciai -lamentano eccesso di assistiti, penuria di personale, invocano l’intervento di nuovi medici. Dopo aver gestito per un anno in pandemia gli accessi al Pronto Soccorso, si lamentano poiché le cose stanno tornando ai volumi di lavoro precedenti. Si sono chiesti in questo anno e mezzo chi, al posto loro, ha gestito le urgenze? Si sono ricordati che i pazienti sono liberi di rivolgersi al Pronto Soccorso senza avere alcun parere medico precedente? E questi accessi in Pronto Soccorso, se davvero inappropriati, perché sono stati accettati e visitati, invece che essere rimandati al curante? Forse anche loro si sono trovati in dubbio e hanno approfondito”.

Quanto a un possibile loro intervento a supporto del pronto soccorso, i medici di famiglia non ci stanno. “Si esige che il Medico di Famiglia faccia di più anche lavorare in Pronto Soccorso – prosegue Acciai - allo stesso tempo siamo gli incapaci che mandano tutti in ospedale. Chi non è dipendente ospedaliero, dovrebbero lavorare in ospedale. Gli stessi che devono andare a visitare le persone febbrili a domicilio, che in pronto soccorso finiscono in bolla Covid. I medici di famiglia sono quelli che hanno pagato il prezzo più alto in termini di vittime in questa pandemia, stanno supportando il più grande sforzo vaccinale degli ultimi 50 anni, lavorano da soli e sono già in carenza di personale da anni. Da contratto si dovrebbero occupare di prevenzione, cronicità, e mantenimento della salute  e ora dovrebbero anche gestire l’Emergenza Urgenza?” I medici di famiglia ricordano anche lo sforzo fatto nell’ultimo anno e mezzo sul territorio. “La popolazione che vuole risposte qui e ora si rivolge al Pronto Soccorso. Il territorio ha lavorato e sta lavorando così tanto che non ha avuto tempo di polemizzare sulle presunte mancanze dei colleghi ospedalieri. Non facciamo come i capponi dei Promessi Sposi che Renzo porta all’Azzeccagarbugli che continuano a beccarsi tra di loro nonostante siano compagni di sventura”.