MATTEO MARZOTTI
Cronaca

Stalli rosa, biglietto con gravi offese a una mamma per il parcheggio

Arezzo, il racconto di una donna: trova la piazzola occupata da chi non ne aveva il diritto. Al ritorno la brutta sorpresa. "Non era sistemata bene, lo ammetto, ma il messaggio era avvilente contro i disabili". L’appello social

Mamma offesa per il parcheggio: "La prossima volta chiamo i vigili". Sul cruscotto biglietto minaccioso

Il messaggio che un anonimo ha scritto e lasciato sul parabrezza dell’auto di Chiara che ha raccontanto cosa è accaduto

Arezzo, 2 novembre 2024 – Spesso chi lascia un bigliettino sul parabrezza di un’auto in sosta lo fa per fare mea culpa per aver urtato con il proprio mezzo un altro veicolo parcheggiato. Ecco allora che quel foglietto di carta serve per chiedere (per prima cosa) scusa e poi per lasciare l’eventuale recapito telefonico per sistemare il danno, se presente.

Chiara aveva pensato, andando a recuperare la propria auto pochi giorni fa, che quel foglietto incastrato tra tergicristallo e parabrezza fosse appunto un messaggio per chiedere scusa e non avrebbe mai immaginato di leggere invece quelle offese.

L’episodio in questione è accaduto pochi giorni fa, in una delle strade a ridosso dell’ospedale San Donato di Arezzo, in via De Gasperi per la precisione. Chiara, insieme alla propria figlia di poco più di un anno, si trovava in zona, di ritorno dalla pediatra.

"Premesso che ho il tagliando per parcheggiare negli stalli rosa visto che mia figlia ha 18 mesi - spiega Chiara - peccato però che in quel momento il parcheggio fosse occupato da un veicolo sprovvisto del tagliando e che quindi non aveva diritto di essere lì. Così ho parcheggiato in un posto delimitato da strisce bianche, solo che il furgone di un fattorino invadeva parte del mio stallo e così mi sono dovuta adeguare di conseguenza arrivando quasi al limite dello spazio riservato al mio mezzo ma senza invadere quello davanti a me".

Chiara lascia l’auto, sbriga le sue commissioni, e quando torna trova sul parabrezza un biglietto che non si aspetta. "Avrai anche il posto rosa ma da come parcheggi ti ci vuole da disabile" e il monito di non ripetere un "errore" del genere visto che l’autore ha promesso di chiamare i vigili la prossima volta.

"Il mio parcheggio sicuramente non era dei migliori - ammette Chiara, di professione insegnante di sostegno - ma avevo un furgone dietro che aveva parcheggiato occupando parte dello stallo davanti, dove mi sono infilata con la mia auto. A quel punto mi sono dovuta adeguare avanzando il più possibile ma senza invadere lo spazio davanti al mio parcheggio. Ero con mia figlia che tra l’altro era influenzata. Avrei lasciato l’auto nello stallo rosa se fosse stato libero, o almeno occupato da chi ne aveva diritto. Ad ogni modo non cerco scuse o alibi, sia chiaro. Ho condiviso il contenuto di quel bigliettino anonimo perchè sicuramente il mio parcheggio non era dei migliori ma non vedo il motivo che possa autorizzare le offese. Tra l’altro un messaggio del genere offende più le persone disabili che non il mio parcheggio".

Chiara ha affidato ai social la sua storia e non sono mancati i commenti di chi oltre a restare senza parole ha appunto sottolineato la gravità del contenuto. "Un messaggio avvilente per l’umanità" scrive un utente, "poteva evitare di usare termini così offensivi" dice un’altra ragazza. Il tutto per un parcheggio.