
La storia della famiglia Fineschi si intreccia inevitabilmente con quella di Cavriglia. Una famiglia che ha dato lustro alla comunità....
La storia della famiglia Fineschi si intreccia inevitabilmente con quella di Cavriglia. Una famiglia che ha dato lustro alla comunità. Basti pensare al Roseto Botanico che porta il loro nome, tra i più importanti del mondo, e alla notorietà raggiunta dal professor Gianfranco Fineschi, che è stato l’ortopedico personale di Papa Giovanni Paolo II. La loro vita è stata raccontata in un libro, "Una storia toscana – Epistolario e memorie della famiglia Fineschi – Cavriglia 1880-2017", scritto da Antonella Fineschi con la collaborazione storica del professor Giorgio Sacchetti, autore dell’introduzione. Il volume è stato presentato nei giorni scorsi in municipio a Cavriglia alla presenza del vice sindaco e assessore alla cultura Filippo Boni. Un’opera che attraversa quasi 150 anni di storia familiare e collettiva, incastonandosi profondamente nella memoria del territorio cavrigliese. Il libro raccoglie lettere, testimonianze, memorie e aneddoti legati a una delle famiglie più influenti e conosciute del comune, a partire da Giuseppe Fineschi, imprenditore minerario e sindaco di Cavriglia nei primi anni del Novecento, fino ad arrivare a Maria Paola Fineschi, scomparsa nel 2017, che nei suoi lunghi anni di vita ha lasciato preziose tracce scritte del suo tempo. Le figlie di Gianfranco Fineschi – Silvia, Antonella e Maria Cristina – hanno quindi voluto condividere con il pubblico la storia di una famiglia capace di intrecciarsi con i grandi eventi del Novecento italiano: la Prima e la Seconda Guerra Mondiale, le trasformazioni del bacino minerario di Castelnuovo dei Sabbioni, il periodo fascista e la ricostruzione democratica. Tra le figure più note del racconto, spicca per l’appunto il professor Gianfranco Fineschi, fratello di Maria Paola, medico di Papa Wojtyla, e fondatore nel 1967 del celebre Roseto Botanico "Carla Fineschi", insignito nel 2016 di riconoscimenti internazionali, che il 17 maggio prossimo riaprirà le porte al pubblico. "Questo libro non è solo un’opera di memoria privata, ma un prezioso strumento per tutta la comunità", ha detto Boni". La nostra famiglia ha avuto un ruolo importante nella vita istituzionale e politica del paese, ma anche nella rete affettiva che ha unito tante famiglie", ha aggiunto Antonella Fineschi.