MASSIMO BAGIARDI
Cronaca

Sangio, un terribile risveglio. Rabbia in città per la retrocessione. Il sindaco: "Non me lo aspettavo"

L’amarezza della Vadi e quella dei tifosi ancora increduli: la società finisce nel mirino delle proteste. Il noto musicista Sterbini: "Scarsa programmazione e clamorosi errori commessi sul mercato".

L’amarezza degli azzurri al termine del derby col Terranuova che ha sancito la retrocessione della Sangio proprio davanti ai propri tifosi

L’amarezza degli azzurri al termine del derby col Terranuova che ha sancito la retrocessione della Sangio proprio davanti ai propri tifosi

di Massimo Bagiardi

È stato un brusco risveglio quello con cui hanno dovuto fare i conti ieri mattina gli sportivi sangiovannesi. La retrocessione della prima realtà calcistica cittadina nei campionati regionali, a distanza di 11 anni, ha creato un vespaio di polemiche attorno al gruppo dirigenziale, rappresentato principalmente da Giovanni Serafini e Maurizio Minghi, circa la discutibile gestione portata avanti nel corso dell’anno con acquisti sbagliati, due allenatori al timone della società e un pizzico di immancabile sfortuna o imprecisione, se si considerano i quattro rigori falliti su sei assegnati. Tanta è l’amarezza che si respira ma c’è da fare solo i conti con la triste realtà, una retrocessione quantomai meritata per quello che hanno fatto vedere Nannini e compagni negli ultimi due mesi.

Il primo ad essere rammaricato di tutto questo è il sindaco Valentina Vadi che tiene, però, a ringraziare l’attuale gruppo dirigenziale per aver portato avanti la società nel massimo campionato dilettantistico fino a oggi. "Era impensabile almeno fino a qualche settimana fa un epilogo del genere, è vero che la squadra non è mai stata nelle zone che più contano della graduatoria ma era difficile credere a una discesa così repentina. Speravo quantomeno di poter raggiungere i play-out ma così non è stato, magari sarò impopolare per quanto sento e leggo in questi giorni ma io mi sento di ringraziare questa dirigenza che, tra mille difficoltà, per il periodo che stiamo passando, è comunque riuscita a mantenere per anni una categoria importante portando a realtà storiche come Livorno, Grosseto o Siena. C’è tanto rammarico e altrettanto dolore ma bisogna per forza guardare avanti non ci sono tante altre soluzioni". E sono in corso alcuni colloqui per rafforzare l’organigramma societario: "Gli attuali vertici hanno manifestato la volontà di allentare un po’ il loro impegno e sto avendo dei colloqui con 2-3 imprenditori che potrebbero affiancare la compagine societaria. Non so come andrà a finire, siamo soltanto allo stato embrionale ma da sindaco sto mettendo il mio impegno per dare un futuro alla società".

Tra i tifosi, come detto, c’è rabbia mista ad amarezza. Walter Sterbini, oltre essere il più noto musicista cittadino, e anche un grosso tifoso azzurro: "Col Terranuova sono venuto via anche cinque minuti prima tanta era la delusione. A questa società rimprovero due cose: scarsa programmazione e non aver trasmesso ai giocatori la storia che porta con sé questa maglia. Senza contare gli errori fatti sul mercato, l’aver preso un allenatore che ha tenuto anche nell’ultimo turno i migliori in panchina e le tante stagioni all’insegna della sofferenza. Credo che i tempi siano maturi per un cambio ai vertici, le dimissioni di Morandini devono essere il primo passo per una completa rifondazione societaria, perché al momento altre soluzioni non ne vedo. Chi lo dice che potenziali investitori esterni siano per forza persone poco serie? Sarei aperto a qualunque soluzione purché arrivino novità, visto che a quanto sto leggendo tutti i tifosi vogliono aria nuova".