
Ha funzionato il sistema dell’emergenza-urgenza: prima il soccorso degli amici e poi l’arrivo dell’ambulanza
Un filo sottile ha separato la vita dalla tragedia ieri mattina a Soci, quando un uomo di 52 anni è stato colpito da un arresto cardiaco durante una partita di calcetto tra amici. Un evento che avrebbe potuto trasformarsi in un lutto, ma che invece si è risolto in un miracolo di solidarietà e prontezza.
Alle 10.38, il cuore dell’uomo si è fermato. Ma non si sono fermati i suoi compagni, che hanno iniziato le manovre di rianimazione cardiopolmonare, guidati telefonicamente dagli operatori del 118 di Arezzo. Ogni secondo era cruciale, ogni gesto un passo verso la speranza.
Quattro minuti. Solo quattro minuti sono trascorsi prima che l’ambulanza infermierizzata di Bibbiena raggiungesse il campo. Un tempo record, un lampo di efficienza che ha fatto la differenza. Il personale sanitario ha preso in mano la situazione, stabilizzando il paziente e trasportandolo d’urgenza all’ospedale di Arezzo, dove è stato sottoposto a un delicato intervento in emodinamica. Oggi, possiamo tirare un sospiro di sollievo. L’uomo è fuori pericolo, una seconda possibilità di vita gli è stata offerta.
Marzia Sandroni, direttrice zona distretto Casentino, ha sottolineato come il modello aziendale dell’emergenza-urgenza e la prontezza delle persone presenti abbiano permesso questo lieto fine. Simone Nocentini, direttore del 118, ha aggiunto che l’organizzazione è fondamentale e ha elogiato la dislocazione strategica delle postazioni di emergenza in Casentino.
Questo evento ci ricorda l’importanza della preparazione e della solidarietà: quella di quei compagni di gioco che non hanno esitato a intervenire, dimostrando che, a volte, l’umanità è la cura più potente.