REDAZIONE AREZZO

Lui muore, moglie e figlio in fin di vita Terribile schianto: famiglia distrutta Auto nel fosso, l’altra trovata lontano

Impatto alle porte di Indicatore: due feriti gravissimi in ospedale. La vittima di 56 anni era di Terranuova

Lui muore, moglie e figlio in fin di vita Terribile schianto: famiglia distrutta Auto nel fosso, l’altra trovata lontano

La Porsche, un gioiello color perla, ha perso una ruota ma ha proseguito la sua corsa su tre gomme per qualche centinaio di metri. La Skoda, distrutta, è scivolata nel fosso e lì è stata ritrovata dai primi soccorritori. A bordo una famiglia distrutta. Distrutta da uno scontro frontale, quasi alle porte di Indicatore. Lui morto, la moglie e il figlio in fin di vita. Lì, sulla provinciale 21, la via che ricuce Chiani con la frazione, a ridosso della rotatoria: davanti al cartello che ancora oggi segnala il piazzale dei tamponi all’aperto, il cuore del drive through.

Sono da poco passate le 16 quando le traiettorie delle due macchine vengono a collisione. Al volante della Porsche un giovane, l’unico uscito praticamente illeso dallo scontro. L’auto veniva da Indicatore nella direzione di Arezzo, l’altra si muoveva nella direzione opposta.

Nella Skoda blu un’intera famiglia. Al volante Francesco Diana: 56 anni, viveva alle Ville di Terranuova. Forse era diretto verso casa, passando non dall’autostrada, come tanti fanno, ma dalla regionale 69, che avrebbe incrociato subito dopo Indicatore. L’impatto non gli lascia scampo. La macchina gli si richiude intorno, come una trappola: e scivola nel fosso.

L’allarme parte subito e sul posto si scatena una vera mobilitazione di mezzi di soccorso.- Compreso il Pegaso, l’elicottero che atterra poco distante. Da qui parte la corsa contro il tempo. Francesco viene caricato e portato al pronto soccorso del San Donato: da lì un secondo elicottero, il Pegaso 2, avrebbe dovuto trasferirlo all’ospedale senese delle Scotte. Ma muore poco dopo l’arrivo, l’elicottero spegne mestamente i motori.

Intanto il primo, quello arrivato sul luogo dell’incidente, aveva accompagnato la moglie di 50 anni all’ospedale di Careggi. Anche lei gravissima, all’arrivo i soccorritori la trovano priva di conoscenza. Nel corso della serata si rincorre perfino la notizia fosse morta anche lei all’arrivo a Firenze ma per fortuna non trova conferma, almeno al momento di andare in macchina. Ed è molto grave anche il figlio, 25 anni: doveva viaggiare nel sedile posteriore, anche per lui la Skoda distrutta è una trappola terribile.

Alle loro spalle cominciano a ripartire le ambulanze (ne erano arrivate 4 più un’automedica) e fervono i rilievi della polizia municipale. Testimoni di un’altra tragedia, in un anno che ha già fatto troppe vittime. Ancora incerte le cause dello scontro. I controlli dovranno soprattutto verificare se uno dei due mezzi sia uscito dalla traiettoria per invadere la corsia opposta: è la dinamica classica di questo tipo di incidenti ma in serata era ancora troppo presto per avere una risposta, un perché.

Il paradosso è che la strada dello schianto mortale appare quasi sgombra. La Porsche scivolata fino al distributore, qualche centinaio di metri dietro, dondolando lì su tre gomme. La Skoda tristemente schiacciata nel fosso laterale. In terra i detriti, la gomma gigante dell’auto di lusso, il mozzo intorno al quale si reggeva. Una bufera di pochi secondi: ma sufficienti a spazzare via un uomo di 56 anni. E cambiare la vita della sua famiglia.

Alberto Pierini