L’ondata delle rapine in casa. I carabinieri sulle tracce degli aggressori con le forbici

È accaduto nella zona di Pieve Santo Stefano, protagonista un uomo che vivi da solo in un’area boschiva. I due malviventi sono entrati da una finestra di prima mattina, portando via più di mille euro in contanti .

L’ondata delle rapine in casa. I carabinieri sulle tracce degli aggressori con le forbici

L’ondata delle rapine in casa. I carabinieri sulle tracce degli aggressori con le forbici

di Claudio Roselli

PIEVE SANTO STEFANO

Ancora nessuna traccia dei due individui che hanno derubato il 73enne a Bulciano di Pieve Santo Stefano. Continuano serrate le indagini della Compagnia carabinieri di Sansepolcro, ma trovare un indizio non è facile, anche perché la coppia di malviventi si è preoccupata di tenere immobilizzata la vittima proprio per evitare una eventualità del genere. Il fatto è avvenuto per l’esattezza alle 7 di giovedì scorso. L’uomo vive da solo nel casolare più defilato della zona di Bulciano, la sua abitazione è circondata da boschi e, quando l’altra mattina i ladri si sono presentati, lui stava ancora dormendo: hanno mandato in frantumi la finestra della camera, lo hanno svegliato e prelevato con forza dal letto, portandolo in cucina e legandolo a una sedia con i cavi del televisore e di altri elettrodomestici. A questo punto, muniti di grosse forbici, lo hanno minacciato, dicendogli che gli avrebbero procurato lesioni a braccia e piedi se lui non gli avesse dato tutto il denaro che teneva, preziosi e oggetti di valore. Il pensionato ha allora indicato dove teneva 1300 euro incontanti e che si sono portati via i due ignoti, i quali – avendo evidentemente capito che non vi fosse altro di interessante da prelevare – si sono dati immediatamente alla fuga con i soldi, mentre il 73enne era ancora legato. Al fine di scongiurare qualsiasi tipo di sorpresa per loro, prima di allontanarsi gli hanno forato una delle quattro gomme dell’auto e quindi sono scappati a bordo di una vettura che l’anziano non ha potuto scorgere, dal momento che non era ancora riuscito a liberarsi dei cavi e che lo avrebbe fatto in un secondo momento, non senza sforzo. A quel punto, si è diretto a piedi verso il centro abitato del paesino a nord di Pieve Santo Stefano per chiedere aiuto con ancora lo spavento e il dolore addosso. È stato trasportato al pronto soccorso dell’Ospedale della Valtiberina di Sansepolcro, dove ha raccontato ciò che gli era accaduto, precisando come i due avessero il volto travisato, indossassero una muta da lavoro e avessero un accento di provenienza locale, stando almeno a quanto udito. Questi, al momento, gli elementi in mano ai carabinieri.