"Le cause? Crisi economica e feste abusive"

Il calo delle discoteche ad Arezzo e in Italia è dovuto a varie cause, tra cui l'abusivismo e le crisi economiche. La normativa italiana è più stringente rispetto ad altri paesi, rendendo difficile il cambiamento del settore.

Non esiste un "caso Arezzo" perché il calo drastico delle discoteche avviene in tutte le province dello Stivale. "Le motivazioni sono più d’una: il covid è stata soltanto l’ultima e", ci spiega Stefano Lanini, presidente Silb, l’associazione che raggruppa le imprese del settore dell’intrattenimento da ballo di Confcommercio, che ci ha aiutato a fare una mappa dei locali ieri ed oggi.

Lanini, quali sono le cause di questa diminuzione delle discoteche?

"Facciamo un passo indietro. Le discoteche nascono negli anni delle sale da ballo: i Dj mettevano la musica per far riposare l’orchestra e così nascono i locali. Il problema che si viene poi a creare è quello dell’abusivismo: ovvero tutti quei locali che mettono musica da ballo ma non hanno le opportune autorizzazioni. Questo ci ha creato una serie di problematiche e per questo abbiamo aperto un ufficio legale a Roma per combattere il problema . E poi ci sono le varie crisi economiche che hanno accentuato la situazione. In ultimo, c’è stata poi stata una campagna contro le discoteche a fine degli anni ‘80 e anni ‘90 che ha demonizzato i nostri locali".

Come affrontate il problema?

"Lo affrontiamo costantemente ma è difficile cambiare prodotto. Questo fenomeno all’estero è stato molto inferiore. In alcuni casi - Ibiza su tutti, ma anche Berlino, dove i locali sono catalogati come musei nel settore culturali - c’è un aumento esponenziale e c’è una collaborazione anche a livello amministrativo che in Italia non c’è".

Le norme sono più stringenti in Italia?

"Serve l’ok di una commissione vigilanza e l’autorizzazione per ottenere una licenza del pubblico spettacolo".