CLAUDIO ROSELLI
Cronaca

Il paradosso alla ex Buitoni, si cercano ancora dipendenti: "Venite, qui si lavora bene"

Il racconto di un ventenne da poco tempo a contratto determinato. "Ora l’assunzione". Presto un vertice tra proprietà e sindacati per trovare nuove soluzioni e coinvolgere la gente

Il dottor Angelo Mastrolia, presidente di Newlat

Sansapolcro (Arezzo), 6 aprile 2024 – “Mi sto trovando bene, né per me costituisce un problema dover fare i turni e quindi modificare a ripetizione le abitudini: l’importante è avere un posto di lavoro. Spero che a presto il mio venga trasformato in contratto a tempo indeterminato". Giovane e motivato, quindi, il 23enne dipendente dello stabilimento Delverde-Newlat (ex Buitoni) di Sansepolcro – residente in zona – che al momento lavora senza la certezza del posto fisso, ma che si sta impegnando per questo obiettivo, stimolato anche dalla contentezza per poter lavorare in un ambiente a lui congeniale. Le sue dichiarazioni sono pertanto chiare e costituiscono una sorta di ulteriore invito dopo l’appello del dottor Angelo Mastrolia, presidente di Newlat, che già tempo addietro si era rivolto al territorio per offrire impiego in quello che decenni addietro era l’obiettivo di molti giovani del Borgo e dell’Alta Valle del Tevere, al fine di garantirsi un futuro sicuro nella più grande fabbrica dell’intero comprensorio.

Oggi – a quanto risulta – pastificio e settore dei prodotti da forno non avrebbero più la stessa appetibilità del periodo in cui la Buitoni era una leader mondiale nel suo comparto; non solo: essere componente di questa grande famiglia era un motivo anche di vanto per i biturgensi. La situazione è presto delineata: da una parte, c’è un’azienda che ha raggiunto il pieno regime produttivo per soddisfare la domanda del mercato, il che è da sempre l’auspicio migliore; dall’altra, però, mancano decine di unità (sono parole dello stesso Mastrolia) non soltanto nelle linee di prodotto per poter ottimizzare il funzionamento e quindi per tenere con l’offerta il passo della domanda. Perché una situazione così anomala e paradossale, verrebbe da chiedersi? Tanto più che il lavoro è diventato di questi tempi il più grande obiettivo per tutti, ma una realtà nella quale i posti sarebbero disponibili finisce con l’essere snobbata o quasi. Non vogliamo credere che esista scarsità di forza lavoro in vallata, né che tutti abbiano per sogno una sedia di ufficio con tastiera e schermo del computer davanti.

La controversa questione non sarà passata inosservata nemmeno all’occhio dei rappresentanti sindacali, che si sono sempre battuti contro i tagli ai posti di lavoro e i licenziamenti e che per una volta si ritrovano a dover fronteggiare il problema opposto. Forse è il caso che sindacati e azienda si incontrino per cercare di dare una spiegazione a questa strana tendenza. E comunque, per chi fosse interessato, c’è possibilità di assunzione allo stabilimento Delverde di Sansepolcro.