
Tanti volti nuovi e ribaltoni durante le elezioni e la conferma di due sindaci
Il 2024 ormai agli sgoccioli sarà ricordato a livello politico in Valdarno per l’esito delle elezioni amministrative che tra conferme, novità, clamorosi ritorni e bocciature hanno interessato sei degli otto Comuni del comprensorio. Dalle urne è emerso un nuovo scenario per i municipi della vallata un tempo "roccaforte rossa", con l’eccezione di lungo corso di Montevarchi e più di recente di Laterina Pergine, e invece adesso divisa a metà con 4 sindaci espressi dal civismo, dalle forze alternative a chi governava da decenni.
Due casi emblematici sull’altopiano. A Loro Ciuffenna il voto ha sancito il cambio della guardia con la vittoria di Andrea Rossi capace con una lista civica dal nome emblematico "Voltiamo pagina" di mettere k.o Moreno Botti che aveva guidato il municipio per un decennio con una larga maggioranza di Centrosinistra. Ribaltone riuscito anche ad un altro Rossi, Michele, nel vicino Castelfranco Piandiscò. A capo di una coalizione bipartisan frutto dell’intesa tra liste civiche, esponenti di Centrodestra e Centrosinistra, ha prevalso in un territorio dove i campanili non sono mai stati abbattuti dalla nascita del Comune unico superando Massimo Mandò, competitor appoggiato dal Pd e considerato alla vigilia come favorito.
Le lacerazioni tra i Dem non hanno prodotto però lo stesso epilogo a Bucine dove il braccio di ferro tra il sindaco uscente Nicola Benini e il suo collega in carica per due mandati fino a 20 anni prima Paolo Nannini, per inciso segretario del Partito Democratico, si è risolto con il ritorno di quest’ultimo al timone del capoluogo valdambrino. Restano saldamente nelle mani dei progressisti San Giovanni, Cavriglia e Terranuova. Nella città di Masaccio la sindaca Valentina Vadi è stata rieletta senza dover sostenere il ballottaggio, com’era accaduto nel 2019, ottenendo un risultato non scontato, vista la presenza di altre 3 liste, grazie ad un progetto che oltre al Pd e ad altre realtà espressione della società civile ha saputo coinvolgere l’elettorato di Centro.
Grandi sconfitte le Liste civiche sangiovannesi che in seguito si sono scisse in due entità diverse. Ma la tornata di inizio giugno è stata anche quella del terzo mandato possibile nelle località sotto i 15 mila abitanti. Una chance che ha premiato Leonardo Degl’Innocenti o Sanni con un vero e proprio plebiscito, quasi l’87 per cento dei voti espressi, dato clamoroso fino a un certo punto per il territorio dell’ex miniera abituato a simili exploit. Aldilà del verdetto, che come cliché viene definito "bulgaro", i cittadini hanno reso merito evidentemente al buon governo e alle tante progettualità attivate. Non è stato da meno Sergio Chienni che a Terranuova si è visto certificare la terza consiliatura con più del 70 per cento delle preferenze, imponendosi nettamente sui concorrenti, a cominciare dal suo ex vicesindaco Mauro Di Ponte.