
A tuonare contro i rinari è il sindaco Agnelli che passa in rassegna gli utili del gestore Sei Toscana. A ruota Foiano e Monte San Savino rispondono alla stesso modo: "c’è senso civico ma basta rincari" .
La fine di giugno porta con sé la scadenza della Tari, la tassa sui rifiuti, e i rincari in bolletta per i cittadini della provincia di Arezzo. Il sindaco di Castiglion Fiorentino Mario Agnelli punta il dito sul gestore del servizio integrato, Sei Toscana, i cui utili sono passati da 1.374.098 euro nel 2023 a 7.805.573 euro nel 2024 a fronte "dell’aumento costante, progressivo e consistente della Tassa sui Rifiuti" per i cittadini, delle risorse aggiunte dai Comuni per calmierare i rincari e dei servizi rimasti pressoché gli stessi. "Si stava meglio quando facevamo da soli in provincia, con Aisa a San Zeno – dice Agnelli –. Con il ciclo dei rifiuti potevamo essere più autonomi, i costi erano contenuti e c’era ricaduta occupazionale sul territorio, con operatori che lo conoscevano bene. Ora non mi risulta ci sia un livello di retribuzione così elevato, ci sono picchi di problematiche diffuse a rotazione e il servizio costa di più. Visto che siamo in periodo di elezioni mi auguro che nel programma di governo regionale si metta fine a questa spirale". Sulla stessa linea il sindaco di Foiano Jacopo Franci: "Da anni il nostro Comune ha intrapreso un percorso virtuoso nella gestione dei rifiuti urbani, puntando sulla responsabilizzazione dei cittadini e sull’incremento della raccolta differenziata. I dati ci danno ragione: i nostri concittadini hanno risposto con senso civico e i risultati in termini ambientali ed economici sono concreti e misurabili. Nonostante questo, ci troviamo ancora una volta a fare i conti con un aumento delle tariffe da parte di Sei Toscana, a fronte di un servizio che nella sostanza non mostra miglioramenti significativi. Ogni anno – aggiunge – l’amministrazione mette in campo risorse proprie per sostenere le fasce più deboli e calmierare l’impatto della tariffa, ma i sacrifici dei cittadini devono essere rispettati e premiati, non vanificati. Chiediamo quindi a Sei Toscana e all’Ato Sud di assumersi le proprie responsabilità, aprendo un confronto serio e trasparente". Per Gianni Bennati il sistema di gestione della raccolta rifiuti "è ormai a dir poco schizofrenico – dichiara con una nota il primo cittadino di Monte San Savino –: obbliga i Comuni a pagare ogni anno somme maggiori a Sei Toscana, a fronte di servizi non migliori con la conseguenza di aumentare gli utili dello stesso gestore e obbligare noi sindaci a metterci la faccia per spiegare ai nostri cittadini i motivi dei continui aumenti. Il tutto in un assordante silenzio di gran parte della politica" sentenzia.