
Il vescovo Andrea Migliavacca celebrerà la Messa in Duomo, trasmessa dalla Rai
La Messa non è finita e nessuno ha intenzione di andarsene in pace. Perchè Messa deve ancora iniziare e domenica tutti i riflettori saranno puntati su Arezzo. Sincronizziamo gli orologi: cinque minuti prima delle 11, appuntamento su Rai Uno. È la Messa degli italiani, quella che santifica le feste delle famiglie direttamente sulla rete ammiraglia. E domenica tocca alla nosttra città.
L’appuntamento è in Cattedrale e a celebrarla sarà il Vescovo Andrea Migliavacca. Si ritaglia un’ora di tempo in un’agenda affollatissima di impegni e che lo vedrà a mezzogiorno incontrare lupetti e coccinella a San Domenico, lui che è scout nella pelle e assistente regionale con il fazzolettone. Poi in serata le cresime a Pratantico. Ma la Messa di Rai Uno non si può perdere. Un’occasione di fede e pure di grande visibilità per la città. È preceduta in genere da avvincenti riprese aeree del centro storico e poi da una carrellata straordinaria sulle bellezze del Duomo.
L’Italia scoprirà che c’è un Piero della Francesca unico a due passi dall’altare, la Maddalena, e potrà perdersi tra le storie e i volti delle vetrate di Marcillat. Un’Italia nutrita dei tesori d’arte aretini. In genere gli spettatori di questo appuntamento sono intorno al milione (950 mila domenica scorsa dal Vaticano per la Messa legata al Giubileo dei volontari) per uno share che oscilla tra il 13 e il 15%.
Tanta roba, da far sognare, se non pregare, gli strateghi della Fondazione Intour. È la terza volta in un mese che questo appuntamento rituale più del meteo o del Tg1 delle 20 tocca la Toscana: aveva iniziato Firenze con la contesa chiesa di Santo Spirito, aveva proseguito il pisano con la Cattedrale di Volterra. Domenica prossima passeremo il testimone a Lonato del Garda, quella dopo a Potenza.
Quali sono le regole di questa diretta? La Messa, si sa, è uguale per tutti. Però il formulario della Cei è molto rigoroso su alcuni passaggi. Dedica una grossa attenzione ai canti e alle musiche. La richiesta dei vescovi è che i brani vengano scelti tra quelli del repertorio nazionale, per non turbare il pubblico da casa. E viene messo a disposizione un referente per la musica liturgica. Di sostegno e al tempo stesso un pochino anche di controllo. Intorno alla Cattedrale ci sono già parcheggiati i giganti sulle ruote: i Tir con le attrezzature tecniche necessarie alla diretta. Gli stessi che sbarcano qui quando passa il Giro d’Italia. Ma stavolta non ci sono volate o fughe da seguire. Se non quelle legate alla fede.
Lubi