La partita più importante di Pasqualini. La figlia: "Ha reagito alla nostra canzone"

AREZZO Mauro Pasqualini sta ancora lottando tra la vita e la morte. L’ex calciatore amaranto da lunedì è in coma...

La partita più importante di Pasqualini. La figlia: "Ha reagito alla nostra canzone"

La partita più importante di Pasqualini. La figlia: "Ha reagito alla nostra canzone"

Mauro Pasqualini sta ancora lottando tra la vita e la morte. L’ex calciatore amaranto da lunedì è in coma dopo un’emorragia cerebrale. È in un letto de Le Scotte di Siena. "Le sue condizioni rimangono gravi ma stazionarie", spiega la figlia Mila, sempre al suo fianco. Due volte al giorno, quando le è concesso dall’ospedale, lo raggiunge. Gli parla, gli racconta quanto e in quanti gli vogliono bene. "Incredibile l’amore che lo circonda. Ogni giorno ricevo un numero di chiamate pazzesco. Persone che piangono, che mi vogliono raccontare di quanto babbo fosse speciale". In quella stanza Mila gli ha fatto ascoltare l’inno del Bologna, l’altra sua squadra del cuore da cui partì la sua carriera calcistica. Un braccio alzato, mosso con vigore. "Dopo giorni di immobilismo, è stato incredibile. Sembrava volesse salutare la sua squadra". E poi lo ha "raggiunto" l’altra sua passione. Una volontaria, come lui, del canile di Lucignano ha registrato la "voce" dei suoi amati cani. Hanno abbaiato a lungo in quella stanza di ospedale. Proprio dal canile, quel terribile lunedì mattina, Mauro stava tornando prima di essere colto dal malore. Anche Mila, il suo grande amore, la figlia, gli ha portato un regalo: una canzone preziosa per loro. "Gli ho fatto ascoltare la nostra canzone. "Ciao pà" di Ramazzotti. Babbo ancora una volta ha avuto una reazione. L’emozione è stata enorme. Ascoltare con lui quelle parole. Amava Eros, mi ha portato ai suoi concerti. Gli dedicai questa canzone, poco dopo mi disse: "Non riesco a fare a meno di ascoltarla, quando finisce la faccio ripartire ". Mila, e tante persone che stanno lottando al suo fianco, sperano che per Mauro la "partita non sia ancora chiusa".

Gaia Papi