ALBERTO PIERINI
Cronaca

La nostra intervista del 2012. Quando la morte di Dalla fermò il suo festival aretino

La parole del conduttore a La Nazione poche settimane prima della morte del cantante: lo avrebbe affiancato come direttore artistico della rassegna "Ut".

Pippo Baudo con Lucio Dalla, morto nel 2012. Volevano portare ad Arezzo un festival

Pippo Baudo con Lucio Dalla, morto nel 2012. Volevano portare ad Arezzo un festival

Ripubblichiamo l’intervista del febbraio 2012 a La Nazione in cui Pippo Baudo parlava del progetto di un festival in piazza Grande, poi sfumato per la morte dell’altro direttore artistico Lucio Dalla il 1° marzo 2012.

Allora Pippo la consideriamo dei nostri? "Be’, lo sono sempre stato: ho passato bellissimi momenti ad Arezzo e lì ho grandi amici". Sì, ma il festival di settembre dedicato alla musica? "Ne stiamo parlando con l’assessore Pasquale Macrì, uno di quegli amici, e sono molto interessato".

Pippo Baudo risponde al primo squillo di un cellulare intorno al quale gira da anni il mondo dello spettacolo. E a cui ora è appesa una bella fetta di estate aretina. Che a luglio si regala la sua scossa rock ma poi vuole spaziare a tutto campo. Soprattutto a settembre. Si chiamerà Ut Festival il nome della prima nota. Dunque Baudo, cosa manca per togliere le ultime riserve e varare questo festival? "La squadra. Come nel calcio, lallenatore conta ma poi senza giocatori non vai da nessuna parte".

E quindi gli artisti ai quali affidare le giornate... "Esatto. E si tratta di fare i conti con un budget che non sarà faraonico, la difficoltà è tutta qui". Ma che festival sarà? "Un evento che esalti la musica in tutte le sue forme, dalla classica al jazz al pop. Un’idea giusta al posto giusto".

Lei nella musica ha galleggiato tutta la vita... "Sì, l’ho sempre apprezzata senza distinzioni: a patto che fosse buona musica". Il suo legame con Arezzo? "Profondo. Prima di tutto per le persone".

Nomi? "Uno è Walter Fioroni, impresario vecchia scuola, persona per bene: con lui ho messo in piedi tanti spettacoli, da oltre 40 anni collaboriamo". Poi...? "Poi la famiglia Macrì, un legame antico, di amicizia ma anche intellettuale. In comune la passione per la lirica".

Ma il suo nome si lega alla musica popolare. "Sì, e ricordo sempre con piacere le serate di Vota la Voce, organizzate proprio da Fioroni". La sede del Festival potrebbe essere come allora piazza Grande? "Sì, è unipotesi concreta. Di certo in centro, la parte più bella".

Aneddoti aretini... "Una cena indimenticabile con Vasco Rossi dopo un Vota la Voce: discutemmo animatamemte sul rock italiano". Qualche angolo della città? "I monumenti li amo tutti. Come le vostre strade in salita, i ristoranti. E ricordo la splendida mostra cartografica su Leonardo genio e cartografo del 2003".

Indimenticabile, come Valentina Giovagnini, protagonista di un suo festival: "Una carissima ragazza, una splendida voce".