GAIA PAPI
Cronaca

La nostra Hollywood. Movie Icons parla aretino. Una collezione strabiliante

Oggetti di scena, costumi e altre memorabilia provenienti dai grandi film. Li propone Luca Cableri alla mostra al Museo nazionale del cinema di Torino.

La nostra Hollywood. Movie Icons parla aretino. Una collezione strabiliante

La nostra Hollywood. Movie Icons parla aretino. Una collezione strabiliante

Dalla piuma di Forrest Gump alla bacchetta magica di Harry Potter, dal casco degli Stormtrooper di Guerre Stellari alla pallottola di Matrix: centodieci oggetti di scena, costumi e memorabilia provenienti dai set cinematografici hollywoodiani, sono partiti da Arezzo alla volta di Torino dove, da domani, saranno i protagonisti della mostra "Movie Icons" nel Museo Nazionale del Cinema.

Oggetti iconici che hanno fatto la storia del cinema e che appartengono alla collezione Theatrum Mundi di Arezzo, una moderna Wunderkammer, nata nel cuore della città, con all’interno una eclettica selezione in cui straordinari esemplari paleontologici, come dinosauri, fossili e meteoriti, coabitano in perfetta armonia con i miti dell’era attuale. Come i costumi originali dei film hollywoodiani, per l’appunto, ed autentiche tute spaziali, testimonianze dell’era delle grandi conquiste del cielo.

Il fondatore Luca Cableri, origini fruiliane ma aretino per amore, è un moderno Indiana Jones, soprannominato il "gallerista dell’impossibile" perchè da più di venti anni viaggia in tutto il mondo a caccia dell’introvabile. E nelle suggestive stanze aretine lo puoi trovare, immerso nei suoi tesori che raccontano la storia del cinema mondiale. Sotto le bellissime volte affrescate del palazzo signorile che ospita la collezione, si possono ammirare meraviglie antiche e moderne. Una combinazione unica di archeologia, arte classica e primitiva, e design contemporaneo.

Tornando a "Movie Icons", la mostra torinese proporrà un viaggio tra i generi cinematografici attraverso oggetti iconici, costumi, locandine e curiosità dei film di culto, per dare vita a una stratificazione di racconti: dalla semplice memoria del film e della sua storia fino al backstage e alle diverse professioni del cinema e alla creatività che sta dietro alle scenografie e ai costumi.

Ogni oggetto racconta anche una ricerca artistica che, in pochi decenni, ha virato sempre di più verso il virtuale e il digitale. "La collezione nasce dalla passione per il cinema. Uno strumento magnifico che ha il potere di sollevarci dalla realtà, facendoci diventando quello che vogliamo. Avere questi oggetti, oltre alla loro bellezza, è terapeutico, mi riportano all’emozione suscitato dal film" spiega Cableri, animato da una sconfinata passione per il mondo del grande schermo.

"La mostra girerà molto, servirà a far conoscere oggetti che rappresentano vere e proprie opere d’arte. Immagini iconiche. Ogni oggetto racconta una ricerca artistica che, in pochi decenni, ha virato sempre di più verso il virtuale e il digitale". "Movie Icons" apre negli spazi in cui, fino al mese scorso, era ospitata la fortunatissima esposizione dedicata al genio creativo di Tim Burton.

"In quell’occasione ho avuto il piacere di conoscerlo. Mi ha chiesto se nella mia collezione avessi oggetti di qualche suo film. Ma certo che sì, sono un appassionato, ne ho molti, gli ho risposto. Fra questi la tuta del primo Batman, quello del 1989, diretta proprio da lui". Tim Burton è rimasto incredulo: "Accidenti, io non ce l’ho!" Ha detto sorridendo e con un pizzico di invidia.