Chimera è un termine che racchiude un mondo dentro di sé: non è solo la leggendaria creatura della mitologia greca trasformata in capolavoro dagli etruschi ma allo stesso tempo qualcosa di irreale e irraggiungibile. Il ritorno definitivo della Chimera, quasi cinquecento anni dopo il suo ritrovamento a San Lorentino, è appunto una chimera (senza maiuscola), ma il suo prestito temporaneo per celebrare l’anniversario di Giorgio Vasari è un’ottima notizia, non solo per il valore identitario di un’opera che da Arezzo se n’è andata appena ritrovata, proprio grazie a Vasari. Non basta naturalmente il mostro di bronzo a cambiare il destino di una città che ancora può e deve fare molto dal punto di vista culturale e artistico. Ma è già un bel passo avanti.
CronacaLa forza di una zampata mitologica