
Il sindaco Paolo Nannini
Arezzo, 03 luglio 2025 – Lo stato di conservazione dell’attuale RSA di Bucine è noto a tutti: la struttura, ormai da tempo, presenta criticità importanti. Per questo, l’amministrazione comunale ha ritenuto necessario avviare un percorso per la realizzazione di una nuova Residenza Sanitaria Assistenziale. In tal senso è stato pubblicato un avviso di manifestazione d’interesse e, a seguito della sua scadenza, è già stata nominata la commissione incaricata di valutare le proposte pervenute. Nei giorni scorsi il sindaco Paolo Nannini ha fatto il punto della situazione. Per quanto riguarda il terreno su cui dovrebbe sorgere la nuova struttura, sono in corso interlocuzioni con la ASL e con la Regione Toscana. E’ previsto un incontro istituzionale particolarmente significativo presso la Regione, con l’obiettivo di comprendere quali possibilità di finanziamento esistano e quali margini di azione vi siano da un punto di vista economico.
Parallelamente, si sta definendo anche il futuro dell'attuale sede, che continuerà ad ospitare alcuni servizi, seppur in forma ridotta, nell’ambito di quella che sarà una Casa di Comunità a carattere parziale. È attivo un confronto con la ASL per stabilire con precisione quali funzioni e quali servizi potranno essere mantenuti o introdotti. Tutta l’area sanitaria di riferimento rientra nel territorio del Valdarno Sud, che storicamente ha sempre gravitato intorno a questa struttura. L’obiettivo della giunta di Bucine è duplice: da un lato, garantire un servizio socio-sanitario potenziato e moderno; dall’altro, fare in modo che il presidio non venga allontanato dal centro abitato, proprio per contribuire al mantenimento della vitalità del paese. La vicinanza dei servizi, infatti, è considerata strategica anche per il tessuto sociale.
"Il percorso è complesso e faticoso - ha concluso Nannini - e non è escluso che alcune delle opere programmate possano vedere la luce oltre l’attuale legislatura. Tuttavia, il progetto di riorganizzazione del distretto sanitario – compresa la Casa di Comunità “parziale” – rimane una priorità. L’idea è quella di partire da una struttura aperta e modulare, che nel tempo possa evolversi sulla base dei bisogni della popolazione". In particolare, si prevede di concentrare nella parte anteriore della struttura servizi e funzioni legati al distretto, mentre nelle aree laterali si lavorerà per individuare e attivare ulteriori servizi di supporto alla cittadinanza, con particolare attenzione alla popolazione anziana, sempre più numerosa e bisognosa di assistenza qualificata.