
Il Circolo del Ponte alle Forche
“Perché la Guardia di Finanza in provincia di Arezzo sembra accanirsi contro i circoli Arci, autentici presìdi sociali e culturali delle comunità locali?” A porre la domanda è il senatore del Partito Democratico Dario Parrini, vicepresidente della commissione Affari costituzionali del Senato, che ha presentato un'interrogazione parlamentare indirizzata al ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti e al ministro del Lavoro Marina Elvira Calderone, insieme ai colleghi Ylenia Zambito e Silvio Franceschelli. "Secondo quanto riportato da diversi organi di stampa locali - ha spiegato Parrini - negli ultimi mesi numerosi circoli Arci della provincia di Arezzo - in particolare quelli situazioni a Neri, Matassino, Vacchereccia, Santa Barbara, Terranuova, Castelnuovo dei Sabbioni e Ponte alle Forche - sono stati sottoposti a verifiche da parte della Guardia di Finanza".
Le ispezioni, affermano presidenti e soci, si sarebbero concluse con contestazioni ritenute infondate e arbitrarie, sfociate in provvedimenti sanzionatori definiti “abnormi”. In un caso specifico, ha ricordato Parrini, si è persino arrivato all'emanazione di un ordine di cessazione delle attività ricreative e culturali di un circolo, provvedimento successivamente sospeso, ma che ha comunque generato sconcerto e preoccupazione nelle comunità locali. “Parliamo di realtà che svolgono un ruolo fondamentale sul territorio – ha spiegato il senatore dem – offrendo attività sociali, culturali, di volontariato e assistenza, spesso a beneficio delle fasce più fragili della popolazione, come bambini e anziani.
Le contestazioni della Guardia di Finanza – prosegue l'interrogatorio – avrebbero portato a richieste di pagamento per imposte e sanzioni che in alcuni casi supererebbero i 300.000 euro. Secondo il senatore del Pd, tali somme deriverebbero dall'erronea equiparazione di circoli Arci, regolarmente iscritti al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore, ad attività commerciali. Di conseguenza, sarebbero state applicate tassazioni come IRES, IRAP e IVA a partire dal 2019, ultimo anno d'imposta esigibile. "Questi circoli - si legge ancora nell'interrogazione - non hanno scopo di lucro, sono soggetti a regole stringenti, devono rendicontare le somme incassate al centesimo e depositano i bilanci in registri pubblici. Inoltre, le attività sono rivolte ai soci e svolte in larga parte grazie al contributo di volontari."
Per questo, ha sottolineato Parrini, la reiterazione dei controlli e la natura delle contestazioni “appaiono come un vero e proprio attacco a storici punti di riferimento della vita sociale e associativa delle comunità locali”. Nell’interrogazione, il parlamentare chiede al Governo se i ministri competenti siano a conoscenza dei fatti e quale sia la loro valutazione sull’operato della Guardia di Finanza nei confronti dei circoli Arci interessati. Viene inoltre sollecitata una verifica sulle prassi procedurali adottate e sull’adeguatezza delle misure sanzionatorie rispetto al principio di proporzionalità e alle norme della Convenzione europea dei diritti umani, anche alla luce della sentenza n. 36617/18 del 6 febbraio 2025.
Infine, Parrini chiede di chiarire se la scelta di equiparare l’attività senza scopo di lucro dei circoli ad attività commerciali sia una convinzione di una singola compagnia della Guardia di Finanza o rappresenti invece una posizione ufficiale e condivisa a livello nazionale. “Alla luce della gravità dei fatti – conclude il senatore dem – è necessario fugare ogni ombra o sospetto su quella che rischia di apparire come una forma di controllo che mina i valori costituzionali, sanciti dall’articolo 18 della Costituzione, e che trovano nei circoli Arci una delle espressioni più autentiche e radicate.”

