GAIA PAPI
Cronaca

La collaborazione con l’ambasciata e il mandato d’arresto europeo

Collaborazione transnazionale tra gli inquirenti per chiudere il cerchio

Collaborazione transnazionale tra gli inquirenti per chiudere il cerchio

Collaborazione transnazionale tra gli inquirenti per chiudere il cerchio

Un’operazione ad ampio raggio, che ha visto fianco a fianco Polizia di Stato, Carabinieri e autorità internazionali, ha portato all’arresto in Romania di quattro persone accusate di aver messo a segno una serie di furti ai danni di aziende orafe nelle province di Arezzo e Civitella in Val di Chiana. Quattro a completamento della banda di otto persone. L’indagine, avviata nel 2024 a seguito del significativo aumento dei colpi nelle aree industriali, è stata coordinata dalla Procura della Repubblica di Arezzo e condotta congiuntamente dalla Squadra Mobile della Questura e dal Nucleo Operativo dei Carabinieri, con il supporto del Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine di Roma. Un lavoro capillare, fatto di sopralluoghi, sequestri di indumenti e attrezzi da scasso, analisi delle immagini di videosorveglianza, controllo dei varchi elettronici e tracciamento del traffico telefonico. L’attività investigativa ha inizialmente coinvolto il territorio nazionale, ma si è poi estesa oltreconfine. Grazie all’emissione di un Mandato di Arresto Europeo, la Procura ha attivato i canali di cooperazione con le autorità rumene attraverso Eurojust. Il 24 aprile, la Polizia Rumena ha arrestato quattro dei cinque indagati, con il coordinamento della Procura di Galati e il supporto operativo di investigatori italiani giunti sul posto, affiancati dallo SCIP e dall’Esperto per la Sicurezza dell’Ambasciata a Bucarest.