REDAZIONE AREZZO

La banda dei pensionati. Colpì anche qui: 6 arresti

Sgominata a Roma una gang composta da ultrasettantenni per una serie di colpi negli uffici postali. La prima condanna nel 1971 per un furto in città.

La banda dei pensionati. Colpì anche qui: 6 arresti

Sarebbero "pensionati della rapina" ma mai domi, nonostante la carta di identità dica che sono quasi tutto over 70. Sgominata a Roma una banda dal curriculum criminale infinito: rapinatori professionisti, storici cassettari per nulla rassegnati. Strade spesso separate a partire dal 1971, quando uno di loro, Italo De Witt, fu arrestato per la prima volta per un furto ad Arezzo. Poi le rapine: nel 1977 a Pistoia, nel novembre del 1989 a Frosinone dove venne condannato per sequestro di persona a scopo di rapina, furto e porto abusivo di armi. Due anni prima (1987) una denuncia a piede libero per furto. E ancora: gennaio 1990 rapina a Frosinone. Settembre 1994 evasione dagli arresti domiciliari. Dicembre 1997 arresto per associazione a delinquere e ricettazione. Con il nuovo secolo altri colpi: nel 2000 venne infatti condannato a 15 anni di reclusione (per un cumulo di pene) dopo una tentata rapina a Milano. Quattro anni dopo un nuovo colpo, alla banca dei Monti Paschi di Siena a Pisa. Toscana dove il Tedesco venne accusato di un’altra rapina con sequestro di persona nel 2010 a Firenze. Poi ancora Roma: il 23 gennaio 2014 una rapina alle poste di Torpignattara, e nel 2023 tre nuovi colpi con la nuova batteria: una tentata alle poste di Guidonia, una a maggio negli uffici di Colli Albani (dove scapparono con 198mila euro) e l’ultimo colpo della sua decennale carriera, costatogli l’arresto (assieme a Pula e Baruzzo) nel novembre scorso dopo essere stato fermato in flagranza di reato negli uffici delle Poste di via Calpurnio Fiamma.

Game over per la banda che, nei mesi scorsi, ha rapinato ancora diversi uffici postali della Capitale. Sei persone sono state arrestate dalla squadra mobile. L’accusa è quella di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di rapine presso uffici postali e di concorso in rapine. Le indagini, che hanno interessato il territorio della Capitale e della provincia, hanno consentito di delineare con precisione i ruoli ricoperti dagli associati per i quali è stata disposta la custodia cautelare in carcere. Criminali di vecchia scuola che, come si legge nelle carte processuali "non comunicano telefonicamente, se non in rare eccezioni, in quanto, grazie all’esperienza criminale acquisita negli anni non vogliono correre il rischio di farsi scoprire".