GLORIA PERUZZI
Cronaca

"Io, dal Mengo al palco dei Coldplay". La Vie en Rose nella notte delle donne

Villain si racconta: l’emozione della musica, la vigilia dell’Olimpico con la band. Ieri già folla al festival

"Io, dal Mengo al palco dei Coldplay". La Vie en Rose nella notte delle donne

"Non vedevo l’ora di tornare sul palco per portare per la prima volta live ’Radio Sakura’ il mio nuovo album", dice Rose Villain, cantante, autrice e regista. Artista con tutte le carte in regola per ribaltare l’attuale scena musicale grazie a milioni di stream all’attivo e successi come il singolo "Come un tuono", feat. Guè, certificato doppio disco di platino, stabile da settimane in testa alla Top Singoli. Sarà lei, tra qualche giorno, ad aprire i concerti italiani dei Coldplay allo stadio Olimpico di Roma (dal 12 al 16 luglio).

Intanto, stasera ad Arezzo incanterà il pubblico del MEN/GO Music Fest al Prato dove chiuderà una line up tutta al femminile aperta, dalle 18, da Novella cui seguiranno, Millealice, Lamante, Marta Del Grandi ed Ele A.

Come sarà il concerto di stasera?

"I miei concerti sono veri e propri show in cui racconto storie, anche la mia. Poi, per la prima volta durante questo tour estivo, avrò al mio fianco Francesco Ferrini alla batteria, membro originale dei The Villains la mia prima band di Los Angeles, Andrea Gamba alla chitarra, synth e tastiere, e Andrea Dominioni al basso".

The Villains, sono stati la sua prima esperienza musicale?

"Avevo 18 anni e avevo creato una band punk, eravamo quattro sfigati, piccoletti, magri e per contrasto ci siamo chiamati The Villains, i cattivi. Ho tenuto il nome per ricordo unendolo a Rose, così mi chiamavano tutti da piccola".

Quale impatto ha avuto la formazione oltreoceano sulla carriera artistica?

"Mi ha resa estremamente ambiziosa. Negli Usa, il mercato è enorme e per distinguerti devi lasciare il segno. Mi ha stimolata moltissimo a livello creativo, ho esplorato a fondo nuovi suoni, ho osato e mi sono spinta a fare cose che, vivendo altrove, probabilmente non avrei mai fatto".

Che ruolo ha la musica nella sua vita?

"È il mio luogo di sfogo, se tutto quello che sento e penso lo tenessi dentro, sarei una persona molto diversa, molto più tormentata. È una salvezza, e lo è anche per tanti che la ascoltano senza farla. Le storie che racconto e che raccontano altri artisti sono le storie di molte persone. Fin da bambina riconoscermi in una narrazione m’ha fatto stare meglio, m’ha fatto sentire meno sola".

"Radio Sakura" è un disco molto intimo.

"Con questo disco mi sono sentita più libera che mai di essere fragile, irriverente, ambiziosa e con questa musica, per me la migliore che ho mai scritto, sono fiorita nell’artista e donna che sognavo di essere".

Una serata tutta al femminile al Mengo, è un bel momento per le donne della musica italiana?

"Oggi, le donne stanno conquistando il pop e il rap, ma per farlo devono spesso tirare fuori gli artigli. Questo per noi vale in ogni ambito, non solo in quello musicale".

Come affronta questa sfida? "Con garbo e positività. Sarebbe meraviglioso se gli uomini si sentissero a proprio agio accanto a una donna di successo, che ha le sue opinioni e le sostiene con determinazione".

Che effetto fa essere scelta dai Coldplay?

"Mi sembra ancora incredibile. Brani come ‘Fix You’ e ‘Yellow’ hanno segnato la mia giovinezza. Trovo anche fantastico che per questo tour abbiano scelto esclusivamente donne".