
Una spirale negativa al 100%, che in Italia trova esca anche sul comportamento delle istituzioni che dovrebbero proteggerci. Degli effetti...
Una spirale negativa al 100%, che in Italia trova esca anche sul comportamento delle istituzioni che dovrebbero proteggerci. Degli effetti della ludopatia – ma meglio sarebbe chiamarla "azzardopatia", visto che i pericoli sono legati al gioco d’azzardo – ha parlato venerdì scorso all’auditorium della scuola primaria "Collodi" il professor Vincenzo Mauro(nella foto), docente di statistica all’Università di Macerata. Un volto noto, quello del professor Mauro, sia per la sua presenza nei social che per le sue apparizioni televisive a "Striscia la Notizia" su Canale 5. Per parlare ai giovani delle medie superiori, accorsi in massa, il professore ha adoperato un linguaggio più vicino a quello dei giovani, al fine di veicolare il messaggio nella maniera migliore. Al di là dei motivi specifici che possono portare la singola persona a giocare in maniera compulsiva (qualche delusione, una situazione economica non favorevole, ma anche la fame di soldi), l’indice è stato puntato su stampa e governi, che arrivano a minacciare il nostro futuro perché legati troppo a meccanismi che generano miliardi di euro di introiti, quindi alla base di tutto c’è una sostanziale ipocrisia e allora è persino strano che la sensibilizzazione arrivi dai privati via social, come nel caso del professor Mauro, che ha snocciolato qualche dato sul gioco d’azzardo in Italia: due persone su tre lo hanno praticato nell’ultimo anno, oltre un milione di persone ha problemi di ludopatia, ma soltanto 120mila di esse sono in cura, a dimostrazione di un fenomeno ancora molto sommerso e quindi oltremodo preoccupante. I pazienti in trattamento sono soltanto la punta dell’iceberg. La spesa media annuale di ogni italiano per il gioco d’azzardo è di oltre 2300 euro, ragion per cui – essendo comunque la larga maggioranza degli italiani non giocatori – significa che chi punta lo fa in misura elevata.