REDAZIONE AREZZO

In carcere il prof dello scandalo al liceo: abusi e stalking, video col figlio

Il primo arresto davanti alle accuse di due studentesse per comportamenti molesti: poi emerge il resto. Dai domiciliari al carcere

Il giudice ha condannato l'uomo a un risarcimento di 7.000 euro

Arezzo, 10 giugno 2017 - Sono venuti ad arrestarlo nella sua casa di Loro Ciuffenna: ritenuto responsabile di detenzione di materiale pedo pornografico virtuale, di pedopornografia e violenza sessuale. E' il prof dello scandalo al liceo scientifico, definitivamente condannato a quattro anni e dieci mesi.

Il professore stato arrestato lo scorso anno per violenza sessuale, stalking e pornografia minorile. L’intera storia era partita da dei messaggi su Whatsapp. «Ciao tesoro, hai dei begli occhi, ti voglio bene» tutti indirizzati alle sue alunne. Alcuni genitori portano tutto nel consiglio di classe, scatta la segnalazione in Procura. Parte l’indagine della squadra mobile.

Si ipotizza lo stalking, la perquisizione porta a galla un quadro più scabroso. Dal pc di casa escono cinque hard disk con materiale pedopornografico. Filmati spinti con bambine e adolescenti. Scatta l’arresto in flagranza.

Il prof viene portato in carcere tre giorni. Poi i domiciliari, ma con un'ulteriore imputazione: produzione di materiale pornografico con minori. Un filmato in cui è ripreso il figlio, allora di 14 anni, che faceva la doccia con la fidanzatina. Il quadro accusatorio si era fatto ancora più pesante.

Fino alla condanna definitiva confermata in Cassazione. Il prof è stato ritenuto responsabile di pornografia virtuale , pornografia minorile , violenza sessuale. Pena definitiva di quattro anni e 10 mesi (rispetto ai 6 anni e 10 mesi chiesti in 1° grado). Considerati gli anni scontati ai domiciliari l’ex prof tornerà libero il 6 marzo 2020. Ma dovrà fare i conti anche con l’interdizione perpetua dalla scuola, il divieto di avvicinamento a luoghi frequentati da minori per tre anni, il divieto di lavori a contatto con minori e con cinque anni di interdizione dagli uffici pubblici.